L’occasione del mancato Calendimaggio, che ha interrotto l’ormai lunga serie altrimenti ininterrotta di edizioni della festa, ha turbato troppi animi appassionati per non meritare un abbecedario tutto per sé. Così è stato, con i necessari adattamenti rispetto alla precedente esperienza sull’epidemia: le voci sono state proposte direttamente dai loro autori, che sono stati inoltre ripartiti equamente fra le due Parti (come anche i consigli musicali di corredo alle voci), così da riservare al Magistrato del Calendimaggio la voce omonima.

Il risultato sono state ventuno voci curate da ventuno differenti autori, mentre la breve nota etimologica che le accompagna tutte è sempre dovuta alla stessa penna. 

La varietà degli approcci e degli stili di questi ventuno autori è forse il maggiore merito di questo abbecedario, che per questa via suggerisce la complessità forse inafferrabile della festa. Ma questa complessità emerge con forza anche dai contenuti delle voci, che su un fondo pressoché unanime di disappunto e tristezza per l’evento mancato concatenano spesso sentimenti potenti e contraddittori a riflessioni acute, arricchite da larghe pennellate di colore.

Certo, non è abbastanza per raccontarlo tutto intero, questo Calendimaggio che non c’è stato: ma ci aiuterà a ricordarlo e capirlo meglio.

Francesco Lampone