06 Maggio 2020

Bandiere

Fulvia Angeletti
Bandiere

La bandiera è l’emblema del senso di appartenenza per antonomasia. Da guardare col naso all’insù e lo sguardo fiero. In ogni rito o manifestazione, civile o religiosa, c’è una bandiera. In questo sconvolgente periodo il senso di appartenenza nazionale è uno dei primi segni che si sono mostrati: in molti hanno sentito il richiamo a un certo patriottismo, per farsi forza con un sentimento di unione. Anche ad Assisi è iniziato a spuntare il tricolore, ma il 21 marzo è successo di più. Su invito delle Parti, come “saluto alla nascente Primavera” sono state esposte le bandiere del Calendimaggio. Perché per gli assisani questo è il momento di veder risplendere il rosso e il blu nelle nelle strade: allora lo sguardo si sofferma sull’intensità dei colori e sboccia un sentimento antico, una gioia mista a fibrillazione, che si rinnova fin quando anche la Piazza viene decorata dagli stendardi del Comune e delle Parti, questi ultimi interrogati con emozione dagli occhi dai Partaioli nella notte del Verdetto per sapere: “chi vincerà?”. Fin da bambini entrare in piazza come portabandiere è un traguardo. Quanta fatica, sudore, adrenalina con quello stendardo pesante! Ma quanta emozione! E come non pensare poi agli Sbandieratori, ai loro volteggi, alla loro danza? Quasi tutti i ragazzi assisani lo sono stati o lo saranno prima o poi. Niente come la bandiera, gli stendardi o i fazzoletti sventolati dal palco, ci rimandano alle sensazioni vive del risveglio della Città. Ci mancherà quello sguardo all’insù, quel chiedere alle bandiere “chi vincerà?”. Sarebbe bello, a maggio, rivedere Assisi imbandierata a festa. La nostra rinascita potrebbe ripartire da lì, dal senso di appartenenza a una Comunità, in attesa che il distanziamento sia solo “di parte”.

note etimologiche di Carla Gambacorta

Bandiera, ‘drappo su asta’, dal latino medievale bandum, è voce di origine germanica (da bandwō ‘segno’), indicante in origine uno stendardo che identificava le singole milizie, ed è pervenuta a noi attraverso il provenzale ban(d)era. La voce ha dato luogo a locuzioni e a modi di dire, e ha diversi significati, compreso quello di ‘figura carismatica’, usato in questo senso, ad esempio, da Chiaro Davanzati in un suo sonetto: «E l’altre donne fan di lei bandiera, / imperadrice d’ogni costumanza, / perch’è di tutte quante la lumera». Tra i derivati, c’è anche quello che in origine era un semplice diminutivo, banderuola.

L’ascolto musicale
a cura di Assisi Mia

FATE D’ARRERA / Orientis Partibus

Fulvia Angeletti

Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Perugia, cura la Direzione Artistica del Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi

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