Un Abbecedario è davvero troppo piccolo per pigiarci dentro un secolo di vita di una comunità; ma è invece un buon modo per evocarne, attraverso le parole dei suoi componenti (voci partecipi, appassionate e talora anche critiche) alcuni snodi decisivi, raccontarne storie dimenticate, tratteggiarne qualche protagonista.
Santa Maria degli Angeli, cresciuta demograficamente e urbanisticamente molto (troppo, dicono in molti) in fretta, fatica a tener dietro a questo sviluppo impetuoso con una percezione di sé all’altezza della situazione, barcamenandosi fra tradizione modernità sotto la vasta, e forse talora ingombrante, ombra della grande Basilica. Sullo sfondo sta e resta la relazione irrisolta e ambigua con l’ancor più ingombrante capoluogo, non meno superbo che sempre più desolatamente spopolato.
Le 21 voci di questo dodicesimo Abbecedario di Assisi Mia propongono 21 sguardi diversi, tutti di angelani di nascita o adozione, sulla storia recente di Santa Maria degli Angeli: accompagnati dalla belle note etimologiche di Carla Gambacorta e dagli accorti suggerimenti musicali di Francesco Pampanoni, i lettori potranno così costruire il proprio personale itinerario attraverso un secolo di storia angelana, non senza qualche sorpresa.