19 Luglio 2021

Spegnimento

Roberto Falcinelli
Spegnimento

Santa Maria degli Angeli è stata efficacemente descritta da Giovanni Becchetti ne “Il paese del mattone”, un opuscolo edito qualche anno fa a cura della Pro Loco locale.
Grazie alla bontà dell’argilla del posto, si sono potuti fabbricare in loco i mattoni che nel corso dei secoli sono serviti a edificare i principali monumenti angelani: la grande Basilica su tutti, per continuare con il Palazzetto del Capitano del Perdono, l’antica Mattonata che collegava Assisi e S. Maria, per finire con tante piccole opere di restauro tramandateci dalle cronache locali, per esempio il restauro degli acquedotti che portavano l’acqua alla fonte Medicea, detta anche delle ventisei cannelle.
È grazie al mattone che il paese annoverava da secoli nel suo territorio numerose fornaci più o meno grandi. Fornaci che caratterizzavano quella che oggi si chiama comunemente con parola inglese “skyline”, la linea degli edifici del paese, al pari della cupola della basilica, come delle moderne torri medievali.
Agli inizi del XX secolo erano ancora presenti 5 fornaci sul modello detto “a pozzo” che davano da vivere a molti angelani.
Tre di queste cessarono le attività prima del 1940: le due fornaci di Spitoni, una in via Diaz ed una lungo la vecchia strada per Foligno, mentre la terza, di proprietà di Busti, Sanvico, Biagetti e Della Nave, si trovava in via della Stazione.
Quella di Tacconi, dopo essere stata rimodernata con nuovi macchinari, arrivò a contare, nel periodo di maggior lavoro, fino a 60 dipendenti, e cessò la sua attività nel 1961.
Il triste destino dello spegnimento dei forni toccò, infine, nel 1975, anche all’ultima fornace rimasta in attività, quella di Briziarelli, che nel periodo estivo arrivava a contare fino a 120 dipendenti.

Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta

Spegnimento, propriamente ‘estinzione del fuoco, di una fiamma, di un incendio’, è nome d’azione di spegnere, che forse discende dal tardo latino expingere (composto di ex– e pingere ‘dipingere’), sovrapposto a extingere ‘scolorire’, a sua volta avvicinato a extingueresmorzare, spegnere, calmare, annientare’.

Suggerimento musicale a cura di Francesco Pampanoni

Nell’indecisione tra proporre “Light My Fire” dei Doors e “Spegni Quella Luce” dei Nomadi, cover di “Sunny Afternoon dei “The Kinks” famosi soprattutto per aver composto “You Really Got Me” definita come prima canzone Hard Rock della storia, la mia anima psichedelica ha prevalso ed ha fatto riemergere “Obscured by Clouds” (1972) dei Pink Floyd. Sottovalutato al pari di “More” per il fatto di essere “musica per il cinema”, come direbbe il Maestro Morricone, va rivalutato e conseguentemente riascoltato con attenzione. Definito l’ultimo lavoro veramente corale e collettivo di Gilmour, Mason, Waters e Wright (in rigoroso ordine alfabetico per non scontentare i fan dell’uno o dell’altro).

Ascolto: “Obscured By Clouds” da “Obscured By Clouds” (1972)

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