La frazione più popolosa del Comune pare in continua crescita e mutazione, alla ricerca di una propria identità a metà tra la prestigiosa Assisi e la vicina Bastia Umbra, entrambe ben identificabili: spirituale e turistica l’una, commerciale e industriale l’altra.
Ma c’è stato un tempo in cui, osservata dal “Mezzomiglio” (una terra mediana che oggi fa sorridere, ma per i cui abitanti allora il termine “angelani” pareva quasi estraneo) il centro di S.M. degli Angeli era soprattutto un luogo lontano. Poche case sparse, poche famiglie a dividersi i campi circostanti con i ragazzini che ci giocavano letteralmente dentro, immersi in quei colori e odori così genuini. Calato il sole era buio pesto intorno, e rimanevano allora vicino al portone illuminato di casa. In bicicletta, di sera, era troppo lontano e poco sicuro: ai “giardinetti”, sarebbero andati da “grandi”, col motorino, quando andare in piazza con gli amici sarebbe stato una sorta di “rito di passaggio” dall’età infantile a quella adolescenziale…
Ora quella “periferia” è diventata centrale, snodo di strade importanti. Pochi campi fortunatamente non edificabili che lasciano ancora godere della vista di Assisi e delle colline, e ovunque condomini, ville, villette, ampie strade, marciapiedi ingraziositi da fiori, lampioni che illuminano a giorno, supermercati, bar e negozi vari. Nelle serate estive degli ultimi anni, i “giardinetti” che costeggiano la grande piazza di fronte alla Basilica registrano il ritorno dei giovani, delle famiglie con bambini intorno alla fontana, dei non più giovanissimi che “discorrono” ai tavoli degli storici o nuovi bar che si trovano in questa zona. Non si vedeva così tanta gente a “Jangeli” dagli anni Ottanta. In fondo, pensandoci bene, il paese non è poi così cambiato nella sua essenza.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Mutazioni, plurale (che ha vari significati tra cui primariamente ‘il diventare diverso’), è un derivato del verbo latino mutare ‘modificare, barattare, alterare, variare’. Come termine della biologia, la voce risale al 1901 e fu usata dall’olandese Hugo De Vries per denominare quelle variazioni (mutazioni, appunto) che compiaono bruscamente in una specie e si trasmettono ereditariamente.
Suggerimento musicale a cura di Francesco Pampanoni
Il grido di Dolores O’Riordan contro gli zombie che dominano il nostro mondo pervaso dalla violenza ci manca. Enormemente.
Ascolto: “Zombie” da “Everybody Else Is Doing It, So Why Can’t We?” (1993) – Cramberries |