09 Luglio 2021

Questua

Luca Truffarelli
Questua

L’area. Per certificare l’abbandono della bellissima facciata a capanna della basilica di S. Maria degli Angeli, facciata ricostruita dopo il terremoto degli anni Trenta dell’Ottocento, viene interpellato Paul Sabatier. Che dà parere positivo nonostante la vecchia rappresentasse bene quello “Specchio della Perfezione” che tanta fama gli aveva dato. Ottenuto il benestare, detto, fatto.
Cioè detto, per il fatto manca la parte più importante, i lilleri, perché senza lilleri non si lallera, no?
La raccolta lilleri, però, è specialità francescana e quale mezzo migliore dell’asso che da secoli è riposto nella manica della tonaca fratina vale a dire la questua? E chi meglio del questuante p. Bernardino Ibald? Che se ne salpa da Genova il 9 luglio 1913 alla volta di Buenos Aires accompagnato “col pensiero, col cuore e con le preghiere dai suoi fratelli per le fatiche che sosterrà per amore della SS. Vergine degli Angeli”.
Amen.
La data però è infausta, da li a poco il mondo andrà in fiamme e la nuova facciata “de Jangeli” è l’ultimo pensiero di governanti e governati. Cessate le armi, ecco che nel 1924 si torna a riparlare della nuova facciata. E di farla subito. Il progetto c’è, quello dell’arch. Bazzani, i soldi pure, grazie anche alla missione di un decennio prima e a un lascito di un frate di fresco vestito, p. Giacomo Raffo. Ora sì: detto, fatto.
La prima pietra viene posta il 19 aprile 1925 con tanto di benedizione e predica del famoso oratore p. Gioacchino Cannelli, tempo 5 anni e il lavoro è bello che finito tanto che l’8 giugno 1930 la nuova, monumentale facciata, viene presentata al mondo in grandissima pompa magna, “le vie gremite di popolo lieto, le case ornate di drappi, i balconi fioriti di gerani e garofani”.

Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta

Questua è il latino quaestus ‘guadagno, commercio, occupazione’, participio passato di quaerere ‘cercare, procurarsi, indagare’. La voce indica una richiesta e una raccolta di offerte, spesso da parte di religiosi per il proprio sostentamento, per beneficenza e per opere di carattere umanitario, ed estensivamente significa anche ‘raccolta di fondi, colletta’.

Suggerimento musicale a cura di Francesco Pampanoni

La leggenda narra che lo sporco e spregevole mendicante senzatetto ritratto nella copertina del disco, il cui nome è “Aqualung,” è il leggendario leader della band Ian Anderson. Sia come sia “Aqualung” è uno dei dischi emblema del Progressive nelle sue innumerevoli declinazioni dal progressive-rock e progressive-folk dei Jethro Tull, per l’appunto, fino al progressive-metal dei Tool. Fondamentale.

Ascolto: “Aqualung” da “Aqualung” (1971)Jethro Tull

Luca Truffarelli

"Artigiano nel mondo della stampa, è appassionato di storia e cultura umbro-assisana. Pubblica storie in parlata locale con lo pseudonimo di Chiucchierino de Jangeli"

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