Il Memoriale di Maceo Angeli

Maceo Angeli è stato uno dei migliori artisti che Assisi abbia espresso nel ‘900, attivo nella pittura, nella ceramica e anche nella scultura. Ma è stato anche molte altre cose: militante comunista, amministratore pubblico, scrittore di cose assisane, musicista; e ancor prima e meglio di tutto questo è stato un figlio, un marito, un padre, l’amico di tanti, e una persona generosa e appassionata.

Non tutto questo, ma molto di questo si ritrova in questo suo memoriale che, avvicinandosi alla fine della sua vita, con grafia sicura egli ha affidato all’unica facciata di una serie di fogli sciolti numerati, di cui 71 pervenutici. Non si tratta di un lavoro destinato alla pubblicazione: di fatto è a malapena un brogliaccio, una stesura privata tutt’altro che esente da ripensamenti, errori, ripetizioni, abbandoni. Nella forma, somiglia ben più a dei pensieri annotati che a un testo compiuto, e per di più alcune pagine sono andate purtroppo perdute.

Ma lungi dal divenire dei difetti, questi elementi contribuiscono invece a strutturare l’eccezionale sincerità e forza espressiva delle parole di Maceo Angeli, che lasciando in ombra i suoi molti talenti non ha invece timore di ripercorrere le proprie paure, i propri errori, i propri passi falsi. Questo mentre rimette in fila i pezzi dei frangenti decisivi della propria esistenza, quelli che hanno fatto di lui l’uomo che è diventato.

Solo se si legge questo memoriale con la stessa libertà con la quale è stato scritto, senza curarsi della coerenza sintattica o di qualche scivolatura, abbandonandosi senza riserve al fluire di una vita (e non una vita qualunque), si avrà in cambio il piacere straordinario di entrare dalla porta principale e senza imbarazzo nei pensieri e nelle esperienze di un uomo di valore. Un pezzo di vita che è insieme anche un pezzo di storia locale e italiana – e non solo italiana – della prima metà del ‘900. Si possono leggere le sue pagine cercando l’artista o il politico, ma chi si impadronisce della scena è l’uomo Maceo.

È necessario aggiungere che questa edizione del memoriale di Maceo Angeli è resa possibile dalla generosa disponibilità della figlia, Ginevra Angeli, e arricchita dalla cortese consulenza filologica di Carla Gambacorta. La trascrizione è fedele, ma per facilitare la lettura la punteggiatura è stata spesso adeguata e il flusso altrimenti pressoché ininterrotto del racconto è stato scandito redazionalmente in brevi capitoli, ciascuno con un titolo descrittivo. I numeri tra le parentesi quadre indicano in sequenza i fogli del manoscritto, mentre le note a piè di pagina aiuteranno i lettori più volenterosi a inquadrare meglio situazioni e personaggi, dando anche conto di alcuni interventi successivi dell’autore.

Buona lettura.

Francesco Lampone

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