17 Maggio 2018

Torte

Mauro Balani
Torte

Aurelia Scuccuglia, pia donna nata a Valle San Martino di Spoleto, reagisce alla grande guerra con un duplice atto d’amore. Nel 1941 sposa il suo amato Gaetano, lascia poi Terni per Piazza Nova. In vita fu osservante dei precetti cattolici e osservatrice delle terrene vicende, credo lo sia ancora ché non è dato morire ai poeti, né ai grandi né ai segreti. Spesso si dilettava con semplici parole mentre con le latine pregava. Votata alla riconciliazione degli apparenti opposti, volle con la leggerezza della sua poesia essere al fianco di un marito che per vivere batteva il ferro ad arte. Per cultura e carattere, non fece mai propria l’idea tutta assisana di una supremazia tra le rocche. Quale buon proposito giubilare, alle soglie dell’Anno Santo 1975, scrisse un componimento breve esortando a gioiosa concordia: “Rocca Maggiore e Rocca Minore, siamo sorelle di tutto amore”. Possa questa prova di saggezza illuminare la città affinché, con uno scatto di orgoglio, reagisca di fronte a ben altra infondata egemonia. Nel tempo in cui la verità soccombe alla propaganda, è l’ora di compiere un atto di giustizia. Le Torte di Pasqua sono due, non una. Col progressivo dilagare della Torta al Formaggio, stiamo perdendo la memoria della Torta Dolce. Non perché meno prelibata, quanto per essere destinata a una più rituale degustazione nei soli giorni dell’Ottava. Con ragione, invece, potrebbe annoverarsi a singolare metafora della Resurrezione. Comunque Pasqua cada è sempre Primavera, la stagione dei fiori che bucano il manto di neve come i colorati  confetti la bianca glassa. Chi vuole la Torta di Pasqua sia sol una, sappia, dunque, che delle due meriterebbe più la dolce esser chiamata tale, non quella al formaggio, ostentata nei rinfreschi. Ma nella città del dialogo, non sia mai che si metta in discussione un primato per affermarne un altro. È nostro dovere morale predicare bene e razzolare meglio. La tolleranza passa anche dalla consapevolezza che le torte di Pasqua sono due, dalla pari dignità di dolce e salato. Più di ogni parola valga l’esempio di Paolo Fucchi, detto il Bersagliere, uomo di pace e amico di tutti. La mattina di Pasqua stende tre fette di capocollo sulla Dolce e non fa torti alla torta, come mai fece torto a qualcuno.

 

Pasta lievitata gr. 500

Zucchero semolato gr. 400

Uova 12

Odore di Cannella

Buccia di un limone grattugiata

Uvetta e Canditi

Olio di oliva

Latte

Un pizzico di sale

Mauro Balani

Nato in casa nel giorno bisestile, figlio di operai e nipote di contadini, laureato in scienze economiche e bancarie, dirigente d’azienda, sa preparare la torta di Pasqua e ha vinto anche un premio, crede di aver visto il regolo ma non è sicuro.

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