07 Novembre 2021

Il turismo naturalistico, risorsa di enorme potenzialità

Carlo Cianetti
Il turismo naturalistico, risorsa di enorme potenzialità

Non molte città in Italia hanno l’invidiabile privilegio di essere giacimento d’arte, luogo di sacralità e al tempo stesso godere di un contesto naturalistico imponente come quello del Monte Subasio.

Mentre tutti apprezzano la nostra Città perché patria di San Francesco e per le sue bellezze monumentali e artistiche, ben pochi conoscono le risorse ambientali in cui è immersa.

Assisi Mia attraverso gli articoli di Giuseppe Bambini, uno dei massimi conoscitori della sentieristica e dei segreti del Monte Subasio, da oltre 25 anni ne promuove la conoscenza.

Il turismo ecologico in Italia, secondo recenti dati, supera abbondantemente il 15% del turismo totale. Ed è in costante e rilevante crescita. D’altronde, chi vive in Assisi, ha potuto constatare con i propri occhi l’incremento di turisti a piedi e in bicicletta.

L’Umbria tutta è terra di natura rigogliosa e ospitale. Assisi, per la sua posizione centrale, assolata e nel grembo del Monte sacro, ha il dono di essere ancor più appetibile. È insieme città di pellegrinaggio laico e religioso (Francesco è un Santo universale), e oggi è in pieno recupero la dimensione del pellegrinaggio a piedi e in bici.

E quindi è necessario che la neonata amministrazione comunale cominci a lavorare di buona lena e con un programma molto preciso alla promozione di questo tipo di turismo.

Serve innanzitutto la cura del territorio, dei sentieri, della montagna, del suo patrimonio materiale e immateriale. È necessaria una migliore organizzazione dei percorsi, dei servizi per i viandanti a piedi e in bicicletta, segnalazioni, forme di assistenza.

Ma serve soprattutto far sapere che Assisi oltre ad essere la città di San Francesco è anche quella del turismo naturalistico.

Per fare questo (e non solo per questo), l’Amministrazione comunale deve finalmente dotarsi di una struttura di comunicazione adeguata, con media-manager e almeno un paio di giornalisti di livello (una c’è già…), che si occupino sia del settore istituzionale che di quello promozionale, sia attraverso metodi tradizionali che utilizzando le opportunità offerte dal web (social, community, siti, eccetera).

La nostra città ha l’ineguagliabile vantaggio di essere conosciuta in tutto il mondo, ma molto spesso in tutto il mondo non si sa cosa accade in Assisi. Perché – è un dato storico innegabile – non sappiamo comunicare. E oggi, più che mai, è prioritario veicolare bene, illustrare bene la propria offerta. Uno dei limiti del fallimentare e costosissimo Universo Assisi fu la sua incomunicabilità e poi l’incapacità – di chi ne aveva la responsabilità – di far conoscere quel poco di buono che proponeva.

Tornando all’ecoturismo va aggiunto che riguarda una tipologia di visitatori di buon livello culturale, che fa del rispetto della natura e dell’immersione in paesaggi rispettosi dell’ambiente il principio fondamentale del proprio viaggiare. Ed è un turista anche disponibile a spendere. Lo sanno bene quanti lavorano in strutture ricettive e ristorazione.

Quindi si tratta del famoso turismo di qualità, di cui tanto si parla. Costa poco promuoverlo e può produrre risultati enormi in termini economici e culturali.

Assisi ha una profonda vocazione ecologista: la proposta del parco agricolo, del quale ha parlato su questa pagine Francesco Berni qualche mese fa e Luigi Penzo giovedì scorso, va in questa direzione. Diffondere l’immagine di una città profondamente rispettosa dell’ambiente avrebbe enorme ripercussione positiva.

ha una profonda vocazione ecologista: la proposta del parco agricolo, del quale ha parlato su questa pagine

Carlo Cianetti

Giornalista a Radio Rai, appassionato di Assisi, ha fondato questo trimestrale nel 1995 insieme a Francesco Mancinelli e Giovanni Bastianini

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