15 Maggio 2019

La fiorita del Subasio

Giuseppe Bambini
La fiorita del Subasio

Tra monti, altopiani e vallate dell’Umbria, numerose sono le fiorite che meritano di essere viste e godute.

La più nota di tutte – e giustamente famosa – è quella che avviene ai piani di Castelluccio di Norcia tra l’ultima decade di giugno e la prima di luglio; le Brunette – lunga dorsale che sovrasta la fascia olivata fra Trevi e Campello – presentano anch’esse una ricca e colorita fiorita intorno alla metà di maggio; nello stesso periodo dell’anno è pure notevole  la Valsorda in fiore, nella gola alpestre di Gualdo Tadino; non può essere dimenticato l’altopiano che già nel nome richiama prati colorati, ovvero Colfiorito, massimo splendore nella prima metà di maggio.

Leggermente meno ricca di varietà di fiori e meno famosa, ma di sicuro effetto e suggestione, è la fiorita dei prati sommitali del Subasio, godibilissima nel mese di maggio, con l’avvertenza di avere ai piedi scarpe comode.

In automobile: da Piazza Matteotti (445 m) si imbocca in salita via Santuario delle Carceri, sottopassata Porta cappuccini si sale lungo la strada asfaltata che tra fitti oliveti e stretti tornanti porta all’ingresso dell’Eremo (790 m), si continua a salire verso monte su strada malmessa (buche), giungendo alle vaste praterie sommitali, sulla destra il grande parcheggi degli stazzi (1045 m); si continua lungo la strada ora sassosa che sale in prossimità degli imponenti tralicci dei ripetitori, superati i quali,  sulla sinistra una statua in bronzo – “il vento” – ci indica un piccolo spiazzo dove poter parcheggiare (1250 m).

A piedi: superata la recinzione ci si incammina lungo comodo stradello (segnavia bianco-rossi 50) in leggera discesa (est) che in pochi minuti giunge alla grande dolina del Mortaro Grande che riesce a sorprendere anche il visitatore più disincantato; il grande imbuto è completamente rivestito da tappeto erboso ad eccezione di una folta macchia di faggi, l’ellisse presenta il lato maggiore di 280 m, il fondo scende a 1186 m.

Ancora pochi passi e siamo a camminare sul diaframma tra due doline, sulla sinistra infatti si apre il Mortaro Piccolo o Mortaiolo, un cono perfetto, 70 m di diametro.

Continuando di qualche decina di metri verso valle si giunge a un’altra dolina, con forma a piatto (o scodella), ovvero larga ma pochissimo profonda, il cui fondo è costituita da terra fertilissima.

Qui – e proprio qui – intorno alla metà di maggio si ha un vero e proprio giardino fiorito, affollato di narcisi e altri fiori multicolori, veniteci e non rimarrete delusi, portate un piccolo manuale per dare un nome non solo ai bianchi narcisi, che la fanno da padroni con il loro intenso profumo. Eppoi panorami infiniti sulle mille cime dell’appennino che si protende sino al Gran Sasso.

Ma non dimenticate di venire nel giusto periodo: sul Sacro Subasio la fiorita non aspetta, arriva e poi va…

Giuseppe Bambini

Viandante per antiche terre Umbre

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