21 Dicembre 2018

La Croce di Sasso Piano

Giuseppe Bambini
La Croce di Sasso Piano

Tra pranzi natalizi e bottiglie da stappare, la proposta di una passeggiata sul monte di Assisi non può che essere la più semplice possibile, ma per quanto semplice e accessibile a tutti, essa conduce a uno dei luoghi più suggestivi dell’intero massiccio.
in auto: da piazza Matteotti (445 m) – localmente piazza Nova – si imbocca in salita via Santuario delle Carceri, sottopassata porta Cappuccini si sale lungo la strada asfaltata che tra fitti oliveti e stretti tornanti, porta all’ingresso dell’eremo delle carceri (790 m); si continua a salire verso monte si strada malmessa (buche), giungendo alle vaste praterie sommitali, sulla destra il grande parcheggio degli stazzi (1089 m), i prati circostanti rappresentano “la spiaggia di Assisi”.
a piedi: il pianoro è dominato dalla elegante sagoma del perfetto cono del colle san Rufino o “torre messere” (1110 m); si inizia a camminare lungo la strada verso monte per poche decine di m, poi si imbocca sulla destra una strada (bianca) di servizio forestale chiusa da sbarra, che in leggera discesa conduce a una struttura in muratura (1069 m), localmente Vallonica. Realizzata negli anni ’30 del secolo scorso durante il periodo del rimboschimento del monte (1927-1938), sul lato nord una epigrafe con la scritta Milizia Nazionale Forestale ricorda chi realizzò quell’opera davvero grandiosa.
Si continua a camminare su placido stradello che tocca un abbeveratoio e diventa pista erbosa, verso destra spettacolare vista sulla grande depressione carsica di Vallonica; ora ci attende una dolce salita che porta a una sella già visibile in lontananza; una volta raggiunta la sella prativa ci si tiene alla sinistra del largo impluvio (ma si può tranquillamente camminare nel
fondo) giungendo in breve alla croce di sasso piano (1124 m), magnifico balcone panoramico; dal parcheggio degli stazzi camminando con “andamento lento” si impiega al massimo un’ora, occorre lo stesso tempo per tornare al punto di partenza.
Le grandi pietre di calcare massiccio del pianoro, si sono curiosamente modellate ad uso dei viandanti, che qui trovano un posto ideale per la sosta e la contemplazione.
Bel panorama su Monte Tezio e Monte Acuto (N-W), Perugia e Lago Trasimeno (W-N-W) i cui riflessi sono visibili solo il pomeriggio, la sella di Torgiano (W), i boscosi colli di Bettona (W-S-W), sullo sfondo i Monti Martani (S-S-W), sulla valle si stendono Bevagna (S) e Foligno (S-S-E), rimanendo in questa direzione si nota il geometrico reticolo di questa porzione di valle umbra, che conserva ancora tenacemente l’inerzia millenaria della centuriazione romana del III sec.
“città, villaggi, castelli, chiese, casolari, fiumi, torrenti, selve azzurre, vette solitarie, pingui pasture, gentili oliveti, piani laboriosi, appaiono dall’alto come nell’incanto di una visione” (Arnaldo Fortini).
Ma oltre alla descrizione del panorama tutt’intorno, c’è qualcosa che non si vede stando seduti su questo pianoro di roccia bianca, qualcosa che si può solo percepire ma difficile da descrivere; andate di pomeriggio, quando il sole è prossimo al tramonto, vi stupirà questo scrigno di “sacro Subasio”.

Giuseppe Bambini

Viandante per antiche terre Umbre

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