Non è più tollerabile che il centro storico di Assisi sia ancora invaso dalle automobili, non è decoroso vedere le principali piazze della città trasformate in aree di parcheggio.
Grazie ai giovani il tema della tutela del Pianeta, sta assumendo posizione di rilievo nel dibattito politico mondiale. I nostri figli giustamente si indignano e protestano perché hanno decenni davanti a sé, una vita ancora lunga e temono di dover toccare con mano i gravi danni dell’inquinamento e delle pratiche distruttive sin qui adottate. I giovani scuotono i politici perché questi ragionano con lo sguardo verso le elezioni che verranno, mai con il senso della prospettiva, puntano alla rielezione quasi mai a dare un futuro migliore ai propri figli.
Gli amministratori locali hanno il dovere di preservare le città e i territori, di migliorarne la vivibilità e di valorizzarne le potenzialità.
Molti centri storici italiani ed europei sono chiusi al traffico da decenni. Siena, per citare una nostra vicina alla quale a volte ci ispiriamo, da circa 45 anni.
Nel tempo anche in Assisi, a cominciare già dagli anni Settanta, si è tentato di limitare il traffico nel centro storico, ma poi si è sempre tornati indietro, cedendo essenzialmente agli egoismi di certi residenti e dei commercianti. Si diceva – come sempre in queste occasioni – che mancavano parcheggi e servizi adeguati. Ora di parcheggi ce ne sono anche troppi. Assisi, si percorre da Porta Nuova a San Francesco in 20 minuti.
E allora si cominci subito: traffico chiuso nel centro storico, da mattina a sera, soprattutto nei periodi di alta stagione.
E’ dovere di un amministratore anche quello di prendere decisioni impopolari, soprattutto quando queste decisioni sono palesemente corrette, addirittura indispensabili.