25 Marzo 2022

Sentiero francescano Nocera-Satriano-Assisi

Giuseppe Bambini
Sentiero francescano Nocera-Satriano-Assisi
foto di Alfio Rosignoli

“Nell’estate del 1226, essendo egli prossimo a morire, i suoi frati, per curarlo, lo avevano trasportato in un piccolo convento costruito alle falde del monte Pennino, oltre Nocera, in una regione famosa per la sanità dell’aria e dell’acqua, Bagnara. Sui primi di settembre, aggravandosi l’infermità, una solenne ambasceria della Compagnia dei Cavalieri di Assisi decise di recarsi presso di lui, allo scopo di convincerlo a tornare in patria, onde non lasciare ad altri la gloria del suo corpo. Andarono, parlarono, con affetto rude, con devozione spoglia di ogni infingimento. Era desiderio dei cittadini, conforme per certo alla volontà divina, che l’anima santa di lui ascendesse, libera dalla carne, al cielo in quello  stesso luogo dove, mentre era ancora sulla terra, aveva avuto il primo conoscimento delle cose celestiali e il crisma della santità” (Arnaldo Fortini).

L’itinerario a piedi che andiamo a descrivere, ripercorre per gran parte questo itinerario. Indossare abbigliamento comodo adeguato alla stagione e scarponcini adatti a stradelli in parte sassosi e fangosi, qualcosa da mangiare e da bere nello zainetto, sconsigliato nei periodi caldi dell’anno; abbastanza impegnativo – non è una passeggiata – ma la fatica sarà ampiamente ricompensata dalla bellezza del paesaggio e dalla serenità dei luoghi che si attraversano. Non dimenticate di portare (e consultare) – prima e durante la camminata – la “carta dei sentieri del parco del Monte Subasio” in scala 1:25000, della Sezione di Foligno del Club Alpino Italiano.

questi i dati:
distanza: 21 km
dislivello complessivo salita: 1000 m
dislivello complessivo discesa: 960 m
quota massima: 885 m
quota minima: 394 m
durata stimata: 8 ore più le soste

L’itinerario inizia alla stazione di Nocera, è consigliato recarsi là in treno di prima mattina; se si va in auto, provvedere al recupero la sera
Usciti dalla stazione di Nocera (394 m) si prende a dx e attraversato la linea ferroviaria si è al ponte sul Torrente Caldognola, dove iniziano i segnavia bianco-rossi 351, che seguiremo fino al termine. Qui si prende la strada asfaltata in salita che conduce alle  case sparse dell’abitato della Villa di Postignano (505 m); all’incrocio si continua diritto.

foto di Alfio Rosignoli

Dopo circa 500 m si piega a sx (536 m) su sentierino in salita, che taglia un lungo tornante e torna su strada (590 m). Si traversa la strada per imboccare sentiero in salita che taglia un altro lungo tornante e con alcune svolte  riporta sulla strada (730 m). Ora a dx su asfalto in lieve pendenza. Percorsi circa 400 m, in corrispondenza di un evidente bivio sulla sx (750 m), si lasciano i segnavia 351 e si sale in breve ai ruderi della Rocca di Postignano (778 m).

foto di Alfio Rosignoli

Al vertice di un perfetto cono in posizione isolata e panoramica, sorgeva la possente rocca dei conti di Postignano, successivamente dei Trinci di Foligno; ora tutto tace della gloria di un tempo. Luogo natale di S.Rinaldo (1150-1217) – amico di S.Francesco – vescovo e patrono di Nocera, che lo ricorda il 9 febbraio; riposa nella cattedrale cittadina dedicata all’Assunta.
Ridiscesi al bivio (750 m) si riprende la stretta strada asfaltata verso sx che si percorre per circa 700 m; qui a un bivio (758 m) la si lascia per imboccare sulla dx un sentiero che sale nel bosco; attraversando qualche fossetto e piccole radure, si giunge al Passo il Termine (885 m), quota massima del percorso, incrocio di sentieri.
Sempre seguendo i segnavia 351, si scende attraversando un allevamento e giungendo a un incrocio di strade; poco dopo a un evidente bivio (790 m) ben segnalato da apposito cartello, si scende alla Chiesina di Satriano (775 m) – eretta il 5 settembre 1926 – circondato da una amena radura. La sacralità del luogo merita sicuramente una adeguata sosta.

foto di Alfio Rosignoli
Disegno dell’Architetto Carlo Gino Venanzi
foto di Alfio Rosignoli

Risaliti al bivio (790 m) si prosegue a sx su sterrata in discesa che si percorre placidamente per 2 km circa. Qui si imbocca sulla dx sentierino in discesa, sassoso, che taglia un tornante e sempre molto evidente riporta sulla sterrata. Con un paio di svolte siamo a Casa Poderaccio (521 m), in posizione panoramicissima sul versante settentrionale del Sacro Subasio.

(per approfondimenti su questo luogo vedi “e la vite si maritò” in questa rubrica)

In marcata discesa su evidente pista erbosa tra recinzione a sx e viti maritate a dx, poi su stradello che porta al Ponte Cavaliero (440 m) e poco dopo al Ponte Marchetto (424 m), a strapiombo sulla incassata Forra del Marchetto.

(per approfondimenti su questo luogo vedi “la Forra del Marchetto: il piccolo gran canyon del Subasio” in questa rubrica)

Qui c’è un crocicchio di sentieri, ma si continua a camminare,  seguendo i segnavia 351, lungo stradello in marcata salita che, dopo aver superato alcune case perfettamente restaurate – vocabolo S.Lorenzo –  termina sulla SP 249 Assisi-Armenzano (610 m). 

foto di Alfio Rosignoli

Si continua a dx su asfalto in leggera discesa, giunti si in prossimità del caratteristico campanile della Costa di Trex  si lascia la SP 249 per andare alla Chiesa di S.Stefano (573 m). Alcune panche e una fontanella invitano il viandante a una meritata sosta. Sulla parete esterna dx della chiesa è murata una testa di medusa alata.

Tornati alla SP 249 e ai segnavia 351, si prosegue sulla dx per poche decine di m, quindi si imbocca sulla sx strada di servizio forestale in marcata salita che porta, senza possibilità di errori, alla Fonte Maddalena (800 m), asciutta (ma pensa te!).

foto di Alfio Rosignoli

(per approfondimenti su questo luogo vedi “alla Maddalena” in questa rubrica)

La salita è finalmente terminata e ora si va in discesa, andando a incrociare il sentiero del trabocco (595 m), che si segue verso dx fino al cassero della Rocca Minore o Rocchicciola (498 m), già visibile in lontananza.

foto di Alfio Rosignoli

Ora a sx in discesa a Porta Cappuccini (469 m), sottopassata la quale si è a Piazza Matteotti (445 m). Stanchi (sicuramente) ma contenti (altrettanto sicuramente) per essere riusciti a completare questa lunga, interessante, emozionante traversata a piedi sulle tracce dell’ultimo viaggio di S.Francesco. Emozioni che solo il Sacro Subasio riesce a trasmettere. Garantito!

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Giuseppe Bambini

Viandante per antiche terre Umbre

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