21 Febbraio 2025

Claudio Carli, l’artista bi-polide che amava il Palio di Siena

Carlo Cianetti
Claudio Carli, l’artista bi-polide che amava il Palio di Siena

Claudio Carli è stato una delle persone che ha influenzato maggiormente il contesto sociale assisano negli ultimi decenni.

Non solo per la prolificità e qualità artistica, ma soprattutto per il suo modo di concepire l’arte, cioè come veicolo di socializzazione: l’artista in mezzo alla gente, che coinvolge gli amici, le persone nel suo lavoro.

Giusto di passaggio ricordo la quadreria all’aperto nel palazzo di piazza San Rufino, l’esposizione en plein air sui prati sommitali del Monte Subasio, con tele di grandi dimensioni sparse qua e là a riprodurre lo stesso contesto naturalistico nel qualee rano esposte. Poi la clamorosa esposizione delle lenzuola nei vicoli della zona più antica di Assisi, Piazza Nova, nella quale lo stesso Claudio è vissuto e ha operato artisticamente per decenni.

In quel caso è riuscito a inondare di gioia con i suoi lavori un intero quartiere e forse un’intera città. Ha reso protagonisti amici e conoscenti, ritraendoli in vecchie lenzuola che ha steso ai fili tirati da una parte all’altra delle strette viuzze. Poi le opere le ha regalate ai soggetti ritratti.

Claudio aveva questo gusto, che in qualche maniera era anche una provocazione, di cuocere e mangiare l’opera d’arte, di consumarla, di esporla alle intemperie e in qualche maniera al logoramento. Era un modo per darle una vita dinamica, evoluzione, inizio e fine.

Era tradizionalista Carli, nel senso che si muoveva in un sistema di valori, anche estetici, consolidato, ma aveva anche il gusto della ribellione, dello scompaginare i contesti, rompere gli schemi, di guardare oltre e con occhio inconsueto.

Fra le sue passioni, oltre a quella per la Parte de Sopra e il Calendimaggio, al quale nei decenni addietro ha offerto contributi clamorosamente originali e coinvolgenti, di sicuro c’era il Palio di Siena. Anzi, negli ultimi anni il Palio era la sua vera passione.

Non l’ho mai visto felice e gratificato come quando ha realizzato il Cencio del 2012, edizione di luglio, dedicata alla Madonna di Provenzano.

Sono stati mesi in cui ha espresso una creatività pura, nella quale si sono miscelate passione, spiritualità, commozione, senso della tradizione e di appartenenza alle due città, Assisi e Siena. Sì perché quel Drappellone raccontava il miracolo che san Francesco – così si narra – nel 1212 fece a Siena, quando dal bastone secco che aveva infilzato in terra crebbe un leccio.

Fu un Cencio che portò bene alla Contrada dell’Onda, che vinse la corsa. Proprio la contrada per la quale Carli tifava con grande partecipazione…

Assisi e Siena dicevamo. Sono 2 città unite da diversi elementi comuni. E Claudio era innamorato di entrambe. Appena possibile faceva un salto a Piazza del Campo, a trovare amici e a respirare gli umori delle Contrade.

Per questo la presentazione (sabato 22 febbraio, ore 17.00 – Sala della Conciliazione) del libro di Diego Consales “In hoc Palio vinces” che aveva coinvolto anche Claudio Carli, è particolarmente appropriata perché rende omaggio a un cittadino bipolide: nato ad Assisi e con la testa a Siena.

 

Carlo Cianetti

Giornalista a Radio Rai, appassionato di Assisi, ha fondato questo trimestrale nel 1995 insieme a Francesco Mancinelli e Giovanni Bastianini

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