11 Febbraio 2024

Elogio del lento pede

Carlo Cianetti
Elogio del lento pede

Una delle strategie per salvare il centro storico di Assisi è farlo diventare lento, anzi lentissimo. Per questo è necessario mettere in campo tutti i mezzi della mobilità sostenibile: dal camminare a piedi a muoversi con l’elettrico.

Assisi è percorribile – tutta – dallo stadio degli Ulivi a San Francesco, in 45 minuti, con un passo normale.

Camminare fa bene alla Città e soprattutto alla propria salute. Ormai tutti gli studi convergono: lo sport in generale e il movimento riducono notevolmente le malattie cardiovascolari e, addirittura, i tumori.

Ridimensionare la presenza di motoveicoli migliora notevolmente la vivibilità del Centro storico, ne aumenta gli spazi e migliora la qualità estetica, gli scorci il paesaggio.

Oggi Assisi è invasa dalle auto anche in luoghi affascinanti – piazze, piazzette, vicoli – che da anni non si riesce più ad apprezzare nella loro bellezza scarna ed essenziale. La Città sembra al servizio delle auto prima che delle persone.

E quindi vi è necessità di uno scatto in avanti dell’Amministrazione comunale: varare un piano che nel giro di un quinquennio porti allo stop ai veicoli a motore termico e agevoli soprattutto la mobilità dolce, quella a piedi, con le bici e i monopattini.

Se è vero che Assisi vive una fase di grande successo turistico, dovuta a molti fattori, fra questi l’attrazione che esercita il Beato Carlo Acutis, è parimenti vero che perde di continuo appeal fra i viaggiatori che ricercano turismo esperienziale, l’autenticità dei luoghi, il confronto con gli abitanti del posto, i prodotti locali e artigianali, le tradizioni culturali.

Il rilancio presso questo tipo di utenza, che è anche la più ricercata e auspicabile, va promosso con una proposta estrema: Assisi, città della lentezza e del vivere sano, solo mobilità sostenibile.

Aumentano i turisti in quantità elevata non solo in Assisi, ma in tutta l’Umbria. Hanno avuto effetti positivi le campagne pubblicitarie, ha giovato molto la costante presenza del Papa (che scegliendo il nome di Francesco richiama costantemente il nostro Santo), ha avuto un ruolo la maggiore efficienza dell’aeroporto, ma soprattutto è passata l’idea, anche oltre confine, che l’Umbria sia una sorella della Toscana ma più incontaminata e rassicurante.

Resta ora da capire come sia potuto accadere che il governo regionale abbia deciso di approvare una norma che permette l’accesso dei veicoli a motore nei boschi e nelle aree silvane. Non ci sarebbe bisogno di esempi per far capire quale corbelleria sia stata commessa ma se non fosse evidente è come se in una regione premiata dai turisti per la pulizia delle spiagge e la trasparenza dell’acqua del mare, si decidesse di costruire una raffineria di petrolio. Per carità, in passato si è fatto anche di peggio, ma l’esperienza e i cambiamenti climatici ci ammoniscono severamente a cambiare strategia.

Da Assisi dovrebbe partire quindi un monito alla Regione: di qui non si passa!

Carlo Cianetti

Giornalista a Radio Rai, appassionato di Assisi, ha fondato questo trimestrale nel 1995 insieme a Francesco Mancinelli e Giovanni Bastianini

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