Nipote dell’architetto-topografo Lorenzo Carpinelli, nasce ad Assisi il 4 gennaio 1817 da Aloiso e Geltrude Guglielmi; qui muore il 4 novembre 1896.
Ben poche sono le notizie biografiche per ricostruire il percorso umano e artistico di questo singolare personaggio: pittore, restauratore e occasionalmente scultore. Di lui si conoscono uno stendardino (1859) con la Madonna col Figlio da un lato e Sant’Antonio da Padova dall’altro (parrocchiale di Torchiagina), uno Stemmario (1870) delle famiglie nobili assisane (Assisi, Biblioteca del Sacro Convento) acquerellato per il reverendo Bernardo Tini, le decorazioni della cripta della chiesa di Santa Chiara in stile neomedievale (1872), i fregi ornamentali all’interno dell’oratorio della Confraternita di San Francesco (1875) e nella chiesina dell’Immacolata Concezione in via San Francesco (1880 ca.).
In qualità di restauratore interviene sui dipinti di Dono Doni in cattedrale, sulla tela con San Pietro d’Alcantara di Francesco Provvidoni alla Chiesa Nuova. Esegue il distacco di gran parte degli affreschi confluiti nella costituenda Pinacoteca Comunale, dopo le demanializzazioni che determinarono la soppressione di numerose corporazioni religiose. Il suo intervento è documentato nella confraternita di San Crispino, sulla Maestà un tempo nell’edicola dell’ex palazzetto delle Poste in piazza del Comune, su alcune frammentarie immagini in un’edicola attigua all’ex ospedale dei Pellegrini, su una Maestà di Puccio Capanna già sulla ‘’portella dei Gori’’.
Profondo conoscitore della storia e dell’arte locale, nel corso degli anni mette insieme un’importante raccolta di disegni, comprendente studi di Dono Doni, Giacomo Giorgetti, Girolamo Martelli, Cesare Sermei, Curzio Savonanzi, Feliciano Trapassi, Girolamo Marinelli e sua figlia Margherita. Nel 1887 Malatesta ne propone l’acquisto al Comune, perché si conservi memoria di questi concittadini, valenti artisti del passato. La richiesta di tremila lire, basata sulla stima di Domenico Bruschi, non è accolta. Nel 1890 Malatesta, esasperato dalle lunghe trattative, dona al Municipio l’intera collezione, ricevendone una gratificazione di cinquecento lire, versate in tre rate, poiché il pittore è ormai gravemente malato e privo di sostentamento. Dal 1902 i fogli, pazientemente ed amorevolmente raccolti da Malatesta, sono conservati nella Biblioteca Comunale di Assisi, mai adeguatamente valorizzati sebbene ben due cataloghi ne testimonino l’importanza.