Il padre Paolo (1841-1923) è titolare con Gabriele Carloforti (1849-1923) del primo laboratorio fotografico in Assisi. La società, avviata nel 1870, si scioglie nel 1884 con la partenza di Carloforti per Roma, ma Lunghi continua ad esercitare la professione e a coltivare la passione per la pittura e il disegno. Alla famiglia della madre Amalia appartiene l’opificio di ceramiche derutesi “Grazia”. Americo, nato nel 1884, cresce in un clima che lo sollecita verso molteplici interessi artistici.
Nel 1906 si trasferisce a Buenos Aires dove si afferma come disegnatore di moda. Rientrato in Italia nel 1917, partecipa alle operazioni militari nel corpo fotografico dell’Aereonautica. Dopo un nuovo soggiorno in Argentina tra il 1920 e il 1923 torna definitivamente in Umbria ed assume nel 1924 la direzione del laboratorio di ceramiche appartenuto alla madre, rifondato nel 1922 da Ubaldo Grazia. Inizialmente avvia una produzione di impronta art-nouveau, destinata soprattutto all’esportazione. Successivamente, sulla spinta delle ricerche revivalistiche condotte nella stessa bottega dal russo David Zipirovic, imprime una svolta decisamente storicistica alle ceramiche, in cui recupera modelli medievali e rinascimentali, allora assai in voga anche nella cinematografia. La scelta è ben sostenuta dal mercato che sull’onda del centenario francescano del 1926 predilige riprese dai soggetti lasciati nelle basiliche assisiati da Giotto, Pietro Lorenzetti, Simone Martini. La sua produzione riscuote notevole successo e i suoi lavori punteggiano il territorio derutese, folignate, perugino, assisiate.
Appartengono a questo felice momento creativo alcuni lavori in Assisi: le insegne delle ditte Piermaria (1925) in via Frate Elia e Ernesta Zubboli in piazza del Comune, la Vergine col Figlio sul sacrato della Chiesa Nuova e la Madonna dei tramonti (1930) al Crocicchio. Dal modello cimabuesco della chiesa inferiore discendono le immagini di San Francesco sull’arco di Sant’Andrea e nella tomba Crispolti nel locale cimitero, mentre dal Francesco piangente di Greccio deriva quello nella cappella del Pianto in Santa Maria degli Angeli; l’Annunciazione alla Porziuncola ispira invece l’edicola di Via Protomartiri Francescani.
Nel 1930 lascia la ditta Grazia e fonda a Perugia con Feliciano Mariotti e Serafino Volpi la S.A.M.A. (Società anonima maioliche artistiche), destinata a brevissima vita. Nello stesso anno rientra ad Assisi dove riapre lo studio fotografico del padre e prosegue l’attività di ceramista fino alla morte, avvenuta nel 1952.
Americo è artista capace di percorrere le molteplici vie dell’arte applicata, cimentandosi nella moda, nella fotografia, nel disegno industriale e nella produzione ceramica cercando sempre formule espressive efficaci e innovative, lasciando un’importante eredità ad Angelo Lunghi, che ne ha portato avanti l’attività di fotografo, e a Riccardo Bernardini, Mario Franchi e Franco Rufinelli, giovani apprendisti nella sua bottega di ceramista.