La concia delle pelli ha accompagnato, più o meno con identiche modalità, tutta la storia di Assisi fino alla rivoluzione industriale. Dalla elencazione delle corporazioni, contenuta negli statuti comunali del 1469, si evince che in Assisi è terza per importanza quella dei Calzolarii, preceduti soltanto da Mercatores e Notarii. Eppure, intorno la metà del XVIII secolo, vengono allontanati dalla loro antica sede nella chiesa di S. Paolo e messi ai margini della città. Più storici hanno indagato le possibili ragioni di questa espulsione che vide i calzolai relegati presso i loro lavatoi alle fonti di Moiano. Nasce un vero distretto produttivo. Imprescindibile la vicinanza tra concia e mattatoio, dai nostri nonni detto anche scortico, a testimoniare una grande attenzione per i pellami. Ma la pelle degli animali abbattuti è un tessuto fibroso ad alto contenuto di acqua e dunque putrescibile. Per evitarne la degradazione occorreva renderla impermeabile modificando la struttura proteica. Tra le sostanze capaci di agevolare questo processo, primeggiava l’ammoniaca contenuta nell’urina, soprattutto in quella umana. La collocazione di Moiano, a valle del centro storico, ne facilitava la raccolta per caduta naturale. Venne così arginata anche la piaga dei tanti fanciulli costretti a far incetta del prezioso bene con capienti vasi e ovunque sgorgasse. Posto a dominio il nuovo spazio semiurbano, i lavoratori vollero darsi costituzioni comuni. Nel 1789 chiesero dunque a papa Pio VI la santa approvazione degli Statuti per l’Università dei Calzolai di Assisi. L’espressione Università rimandava ad un fraterno sodalizio universale, voluto da chi già condivideva il ricorso all’urina. Ha quindi fondamento il popolare adagio per cui chi non piscia in compagnia è un ladro o una spia.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Urina è voce dotta dal latino urinam, di incerta origine (e che designava probabilmente una ‘pozzanghera’, se si considera il verbo latino urinari ‘tuffarsi’), ed è affine al greco ourêin ‘orinare’. La variante orina deve forse la o iniziale al colore giallo, dal latino parlato aurinam (da accostare ad aurum ‘oro’), in cui il dittongo au atono (cioè, non accentato) monottonga in o.
Suggerimento musicale a cura di Massimiliano Dragoni
A volte ci vorrebbero più fermate.
Ascolto: Generale – Francesco de Gregori (1978)