28 Aprile 2020

Riservatezza

Paolo Mirti
Riservatezza


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La Riservatezza è la caratteristica di chi opera con discrezione, riguardo, pudore, e deriva dal participio passato del latino reservare ‘custodire, conservare’ (da re– e servare), con l’aggiunta del suffisso –ĭtia che forma nomi astratti e che evolve, nella tradizione diretta, in –ezza. Dote rara, quella della riservatezza, in questo presente “social”, in cui troppi offrono grossolane esibizioni di sé, altri si improvvisano economisti, virologi, sociologi, o inondano l’etere di bufale (fake-news).

di Carla Gambacorta

Tra le tante cose che il Covid 19 ha travolto c’è anche mezzo secolo di elaborazioni giuridiche sui diritti costituzionali e sulla gerarchia delle fonti normative. Infatti quando l’incubo del contagio ha cominciato a popolare le nostre vite non c’è stato più spazio per la rigida delimitazione dei poteri pubblici e delle garanzie individuali . In un attimo e con un semplice Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sono state sospese libertà costituzionali sul presupposto che il diritto alla salute rappresenti il bene supremo e che ogni altro valore o interesse debba cedergli il passo.
Oggi ci si accinge a sacrificare il diritto simbolo dell’ultimo decennio: quel diritto alla riservatezza (o privacy) concepito come ultima trincea della nostra sfera privata e della nostra dimensione più intima. Cederemo infatti nella nuova app messa a punto dal governo tutte le informazioni necessarie per risalire ai nostri spostamenti ed essere così più tempestivi con le misure necessarie nei casi di infezione. La maggioranza degli italiani si è dichiarata d’accordo convinta che di questi tempi primum vivere deinde riservare.
Ad Assisi si assiste a questi stravolgimenti giuridici senza particolari ansie, anche perché la riservatezza da queste parti non ha avuto mai diritto di cittadinanza. Sembra anzi che sia partito un appello al Presidente Conte affinchè risparmi le app destinate alla popolazione assisana.
Qui infatti siamo in grado di ricostruire con minuziosa precisione tutti gli spostamenti dei nostri concittadini nell’ultima settimana. Nulla sfugge al nostro controllo. Nemmeno il virus.. Abbiamo bisogno ciascuno dell’altro perché nessuno questa volta si salverà da solo..

di Paolo Mirti

L’ascolto musicale
a cura di Dionisio Capuano

Ariette Oubliées – Les Discrets [Ariette Oubliées, 2012]
Citazione di Debussy e testo di Verlaine. Nelle forme d’un melò shoegaze, Fursy Teyssier fa esplodere i non detto dei sentimenti e delle passioni.

Paolo Mirti

Giornalista pubblicista è dirigente dell’area cultura del Comune di Senigallia. Nel 2007 ha pubblicato per Giuntina Editrice il romanzo storico “La Società delle Mandorle”. Nel 2016 ha curato per la Claudio Ciabochi editore la guida Assisi nascosta, camminando per la città di San Francesco.

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