Sembra si voti il prossimo 11 maggio per il rinnovo del Consiglio comunale di Assisi. Non è una bella notizia perché sarebbe il giorno dopo il Calendimaggio, che ormai coinvolge tanta gente di tutto il territorio comunale e quindi distrae dalle elezioni.
La caratteristica di questa tornata elettorale è la scomparsa definitiva della politica. Prima ve n’era poca, ora niente.
Il centrodestra, dopo la sbornia di potere durata un ventennio si è volatilizzato e in questi anni si è caratterizzato per il totale disinteresse alle vicende amministrative, trascurando financo le sedute più importanti del consiglio comunale come quelle per per l’approvazione del bilancio. Ora è in apnea, travolto delle aspirazioni personali.
Il centrosinistra ha dato delega di comando assoluto a Stefania Proietti per 8 anni, che adesso oltre a presiedere il governo regionale vuole anche decidere chi sarà il prossimo candidato. Aspirazione legittima di una aspirante imperatrice, in un contesto sottovuoto, in cui il PD è un partito ‘brand’, il M5S ha smarrito la propria identità e i civici sono niente altro che un motore elettorale, che ammicca spesso a destra.
Nessuno ha dato segni di esistenza in vita in questi 8 anni.
Ciononostante, varie correnti, partiti e partitini, disputano sui candidati. Il fantasmatico centrosinistra sta giocando una estenuante partita a tennis che vede di fronte l’assessora Cavallucci e il vicesindaco Stoppini. Il centrodestra, smembrato e senza un’idea di futuro, è totalmente inerme e rischia di gettare in discarica lo storico consenso elettorale che ad Assisi non è mai sceso sotto il 60-65% (le ultime elezioni non fanno statistica per varie ragioni).
Evitando giudizi sui probabili candidati, interessa sottolineare come non vi sia un minimo dibattito e confronto sul futuro della Città e del suo territorio.
Vivremo 2 anni di vacche grassissime (Giubileo e centenario francescano), di crescita turistica abnorme che, per converso, produrrà una bolla dagli effetti devastanti sul tessuto sociale, urbanistico ed economico, perché quando le bolle si sgonfiano fanno danno.
Il centro storico è ormai un luna park, la pianura è punteggiata di gru, segno della perdurante e progressiva cementificazione, il sistema di trasporto e collegamento interno si limita alle navette fra Santa Maria e Centro storico (utili in situazioni di emergenza, ma costose e inappropriate).
Vi sono temi del tutto ignorati o sospesi: arredo urbano, limitazione del traffico auto, piano commerciale, strutture sportive, luoghi di aggregazione.
In definitiva, vi è un perdurante disinteresse (da decenni)) alla qualità della vita di chi in Assisi e nelle frazioni vive e risiede, mentre è al passo la risposta commerciale (ma non in termini di servizi) alle istanze turistiche.
Di tutto questo non si parla: aspettiamo che le sedicenti forze politiche decidano chi candidare e poi, chi vorrà, andrà a votare.
Va ripetuto che la politica è di chi la fa e di chi partecipa, non è categoria astratta che si può criticare standone fuori. Insomma, la classe politica rappresenta perfettamente il contesto sociale al quale si rivolge. Gli eletti non sono certo peggiori degli elettori.