Domanda 3
Bastia fa i conti con la rigenerazione di 2 aree importanti in pieno centro: la Franchi e la Petrini. Per quanto riguarda la prima il processo è avviato, ma con evidenti criticità, per quanto riguarda la seconda è tutto da fare. Quali soluzioni?
La costruzione delle palazzine vicino al fiume è stata permessa al di fuori dell’area destinata al vero recupero industriale, mentre una parte dell’area rimane ancora occupata da un’azienda in funzione. Inoltre, lo spazio recintato vicino a via Firenze non è stato utilizzato come previsto, e l’importante infrastruttura del sottopasso di via Firenze, prevista con il recupero dell’area Franchi, è rimasta incompiuta a causa di lungaggini burocratiche.
Per risolvere queste criticità, è necessario armonizzare le previsioni volumetriche nell’area Franchi, completare al più presto il sottopasso di via Firenze utilizzando le economie previste nel piano, proteggere l’area del parco fluviale e ristabilire i collegamenti con il centro storico.
Quanto all’area Petrini, è fondamentale considerare le prescrizioni della soprintendenza che prevedono una tutela paesaggistica totale. È necessario proteggere il sito di archeologia industriale che caratterizza lo skyline della valle, e pianificare il recupero della parte adiacente al centro storico per destinare spazi a servizi comunali, uffici o attività commerciali.
L’area Franchi è ad un punto morto, con grave colpa di tutta la giunta uscente, dimessi inclusi. Va subito riconvertita l’area in un parco a servizio percorso verde, come già prevede il progetto, e delocalizzata la struttura produttiva.
Per la Petrini le cose si sono complicate con l’apposizione da parte della Sovrintendenza del vincolo architettonico, che ne limita le possibilità di utilizzo, ma ci sono esempi di rigenerazione urbana da cui prendere spunto: sarà la nostra sfida cruciale.
“È innegabile che per l’area Franchi quanto fatto non ha seguito le aspettative. Ma progetti di quella importanza hanno bisogno di un’Amministrazione attenta e competente ed anche della volontà e concretezza di chi investe. Anche per essere aggiornati, se necessario. L’area Petrini è all’ingresso della città e a ridosso del centro storico. Noi abbiano un’idea precisa in grado di valorizzarla adeguatamente, indirizzando e coniugando con il bene comune le legittime aspettative dei privati”.
Vista la potenzialità strategica delle aree per lo sviluppo della città e anche in ambito sovracomunale, si è costantemente al lavoro per esse, sempre con la massima attenzione al bene pubblico, tenendo presente al contempo che la parte attuativa è in capo a privati.
Per l’area ex Franchi stiamo da tempo interfacciandoci con l’attuatore per arrivare alla consegna degli appartamenti in social housing, nel frattempo si possono già apprezzare alcune opere di urbanizzazione che sono state realizzate e già fruibili dalla collettività. Per gli stralci non ancora attuati, terremo certamente fermo il punto sulla realizzazione del parco fluviale del Chiascio.
Per l’area ex Petrini al momento il vincolo della Soprintendenza pone un forte freno allo sviluppo del comparto. Il ricorso all’apposizione del vincolo, compiuto dall’Amministrazione, ha la finalità di tutelare gli interessi comunali, gettando le basi per una interlocuzione coi soggetti coinvolti, che abbia alla base proposte concrete e organiche per lo sviluppo cittadino e la ricucitura del centro storico con l’area fiera.