13 Agosto
Da oggi produce effetti l’ordinanza del Ministero della Salute. Tamponi obbligatori per chi rientra da Malta, Grecia, Croazia, Spagna. Allora ho letto il testo integrale. Non è retroattiva. Le indicazioni restano le stesse ricevute al momento del rientro: “no, non dovete fare nulla. No, neanche l’isolamento”. Intanto la macchina mediatica sta scaldando i motori. Una nuova caccia all’untore è pronta: dopo i runner, tocca ai discotecari e agli incoscienti che vanno all’estero. I principali influencer dell’opinione pubblica italiana, Selvaggia Lucarelli e altri Pulitzer, hanno già deciso la loro linea e scatenano la potenza di fuoco della sinistra moralista. “Quant’è bella la nostra Italia. Ma per un anno non potevate fare a meno di andare all’estero? Irresponsabili”.
Silenzio su chi si intruppa sulle spiagge nostrane: i tamponi per chi rientra da Sicilia-Puglia-Sardegna non sono obbligatori. Il virus in Italia non esiste più. “Non ce n’è Coviddi”. E allora benvenuti turisti. Se pagate potete infettarci!
Al giornalismo che condanna l’odio sgrammaticato della Lega ma che utilizza la stessa gogna mediatica con la sola differenza delle “h” al posto giusto, avrei voluto chiedere: nella classifica acchiappa-like degli irresponsabili, perché sarei io il nemico pubblico numero uno – agorafobico da prima che diventasse obbligatorio – che me ne sto su una roccia “isolato” a Gozo? Perché ho preso l’aereo? E se un francese passa per la Grecia e poi viene in Italia, guadagna più o meno punti-incoscienza di me?
L’insostenibile leggerezza del capro espiatorio.
A volte sogno di essere Nanni Moretti e riempirli di schiaffi, certi giornalisti.
Tanto c’ho le mani piccole, non fanno manco male.
17 Agosto
M. ha effettuato il tampone volontariamente. È risultato positivo. Corre già la voce che sia intubato. È asintomatico in realtà. Sta meglio di prima, anzi. La vicina l’ha messo all’ingrasso. Un paniere di beni essenziali, e in abbondanza frutta e bistecche, ogni dì: “devi magnà le vitamine!”. Gli umani, quando fanno gli umani. Grazie Signora.
Da giorni, note vocali inoltrate fanno il giro dei gruppi WhatsApp assisani: “Sono tutti positivi”. Mi sono chiesto come facciano a saperlo. Il primo test l’abbiamo fatto oggi, cristo iddio. “A calci in culo ce lo portavo a fare il tampone”, scrive un leone da tastiera dal sedile del taxi. M. è alto 1,90 mt, per 90kg di muscoli. Ho pensato che dovrebbero incontrarsi per un caffè.
Ho l’impressione che ogni razionalità sia svanita. Di nuovo.
I contagi aumentano, ma aumentano i tamponi. Cominciano a farli anche a chi rientra dalla Sardegna. I moralisti esitano. Osservano il dito indice, verso chi puntarlo adesso?
Il toto-tampone continua. Siamo lo stigma della città. Qualcuno di noi sta molto male per le cattiverie, e mi dispiace. Io provo rabbia per quello che leggo. Guardo il soffitto. Non mi alzo dal letto da 5 giorni. Bestemmio e sudo. Bestemmio e sudo. Faccio refresh sulla pagina dei referti.
In serata sono usciti i risultati: siamo tutti negativi. Non esultavo così dal rigore di Grosso – un’esistenza piena, la mia -. Solo altri 7 giorni di reclusione.
Comunque, tra qualche minuto è il mio compleanno. 27 anni e un tampone negativo. Storie di gioie e zeitgeist ai tempi del Covid.
29 Agosto
“Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Il mantra delle mie ferie d’agosto. E con le Birkenstock-sandalo ai piedi da inizio giugno e il taglio autarchico-francescano, credo di essere pure credibile.
Avevamo scelto Malta per evitare assembramenti. Un tragitto corto, rapido e poco rischioso. Pochissimi casi registrati. Dal 7 al 10 Agosto. Qualche focolaio a Paceville, i primi casi di rientro.
Un tampone volontario, quando ancora non andava di moda farlo. Un positivo e undici negativi. Se lo sarà preso a Malta? Forse. Boh.
Mi sono chiesto: chi punta il dito è sicuro di non essere un asintomatico? Non è mica una colpa ammalarsi. E soprattutto, fare un tampone di propria volontà, è una nobile accortezza nei confronti della comunità. Che va incentivata e celebrata.
Comunque, dal 24 sono un uomo libero. Le battute, gli sguardi, i saluti a mezza-bocca mi fanno capire che l’etichetta dell’untore è ancora bella appiccicata sulla fronte. Scivolerà via con la fine del caldo, si spera. Non è granché piacevole.
Ho imparato tre cose da questa esperienza.
Che l’hobby preferito degli assisani è parlare male. Anche degli amici. Poi, ho scoperto che ad Assisi ci sono troppi fan di Selvaggia Lucarelli. E infine, che bisogna scegliere bene la propria vicina.
Nella notte è arrivata la notizia più attesa. Pure M. è doppiamente negativo.
Adesso fateveli voi i tamponi, untori!