La data di nascita del Calendimaggio è il 1954. Ma Arnaldo Fortini già nel 1927 aveva dato vita a una manifestazione denominata sempre Calendimaggio, incentrata sulla musica canora, come saluto alla Primavera.
Nelle edizioni precedenti al 1954 non emerge alcuna idea precisa sul repertorio musicale e, soprattutto nelle prime edizioni, si usava proporre “canzoni all’antica”, con testi rinascimentali, o a questi ispirati, e musica contemporanea. Per vari anni furono proposti brani come un Ben venga maggio, per coro a tre voci e tenore solo, composta dal maestro Filippo Garagnani sul noto testo di Lorenzo de’ Medici e, sempre dello stesso autore, Donzelle belle, O vezzosetta dalla chioma d’oro; poi composizioni del maestro Francesco Veniero come È nata primavera, di Stefano Donaudy come Quegli occhi, brano da lui composto sullo stile del madrigale, poi ancora Spirate pur; del maestro Renzo Gori furono eseguite: È l’amor che fa la luna, “maggiolata” a tre voci, Or che bella. I brani venivano eseguiti soprattutto nelle piazze: S. Rufino, Piazza del Vescovado e Piazza del Comune. Dal 1954 cori furono due, uno per Parte de Sopra e uno per Parte de Sotto e due, naturalmente anche i maestri. Nel 1950 la manifestazione fu registrata dalla R.A.I. per essere trasmessa nell’ambito del programma radiofonico Voci dal mondo e il tenore solista era Edmondo Fronduti, cantante assisiate non professionista, ma con una voce bellissima e di grande sensibilità musicale. Tutte le esibizioni musicali erano sempre concluse dal Coprifoco, inno del Comune di Assisi il cui testo viene fatto risalire al XIV sec., riscritto e adattato da Arnaldo Fortini.
L’associazione Commedia Harmonica e Il suo mastrocantore Umberto Rinaldi hanno organizzato dal 2012 un concorso nazionale di composizione di serenate per ricordare come è nato il Calendimaggio e il suo iniziatore Arnaldo Fortini; insieme al concorso di composizione viene bandito anche un concorso di poesia d’amore, intitolato a Maceo Angeli, artista assisiate politicamente impegnato sia nel sociale che nell’ambito culturale, il concorso di poesia é rivolto agli allievi delle scuole medie e medie superiori, con il contributo della locale sezione del Lions Club. Purtroppo negli ultimi due anni l’iniziativa è stata interrotta perché non convenientemente sostenuta da associazioni ed enti locali.
Per tornare al Calendimaggio, nel 1954 Sì parlò per la prima volta di scene e costumi, ma la prova essenziale da cui dipendeva l’esito della gara era comunque la sfIda canora. L’articolo 8 del regolamento della festa stabiliva che: <<La Giuria avrà a disposizione 120 punti di cui 66 per la musica, 18 per la regia, 18 per i costumi, 18 per l’addobbo dei quartieri e per la fiaccolata congiuntamente>>.
Nel tempo l’organizzazione della festa ha subìto vari cambiamenti. Scenografie e recitazione hanno acquistato sempre maggiore importanza.
Per non creare anacronismi tra cortei, scene e musica, anche dal punto di vista strumentale si iniziò un percorso di ricerca; nei primi anni Settanta il mercato discografico internazionale scoprì la musica del Medioevo e del Rinascimento proponendo LP di David Marow, René Clemencic, Andrea von Rahamm, così a tutti fu più chiaro cosa fosse necessario cantare e suonare. Per poco tempo, fortunatamente, invalse l’uso di diffondere musica registrata anche durante fasi della festa, soluzione improbabile che “falsava” l’effetto di tutto ciò che veniva realizzato. Il popolo del Calendimaggio cominciò perciò ad attrezzarsi iniziando a studiare e praticare musica antica. Alla fine degli anni Settanta furono coinvolti anche ensemble che venivano da fuori; il Teatrum Instrumentorum di Roma fu uno dei primi, ma poi altri singoli artisti e ensemble come Alia Musica di Milano, Trobar floritz di Bologna.
Frutto del Calendimaggio è stato pure il Laboratorio Medievale, arte musica, teatro Assisi, costituitosi in associazione nel 1979, era nato con l’intento per protrarre oltre il periodo di Calendimaggio l’esperienza di studio, di sperimentazione teatrale e soprattutto musicale, di cui la festa offriva occasione; considerato poi che Assisi sembrava il luogo deputato per far sorgere un’istituzione che avesse finalità di ricerca e di laboratorio sulle manifestazioni d’arte, di musica e di spettacolo del Medioevo e del Rinascimento. L’associazione ha dato vita a 20 rassegne annuali di musica antica, durante le quali sono intervenuti ad esibirsi i, ma anche a comunicare la loro esperienza di ricerca e di pratica musicale alcuni tra i migliori e più rinomati esperti del settore, René Clemencic, Andrea von Rahamm, René Zosso, l’Ensemble Gilles Binchois, la Schola Gregoriana di Cambridge, Marcel Peres, coadiuvati da insigni musicologi, Agostino Ziino, Wulf Arlt, Dominique Vellard, Marie Nöel Colette, Roberto Leydi, Giulio Cattin, Alberto Gallo, Pier Giuseppe Arcangeli, tanto per ricordare alcuni nomi noti. Grande contributo fu dato al Laboratorio dai componenti dell’associazione Alia Musica, dei quali se ne vuole ricordare uno che non è più tra noi, Piergiorgio Lazzaretto, ricercatore intelligente e interprete sensibile. Il Laboratorio Medievale offrì a molti abitanti di Assisi la possibilità di impegnarsi seriamente nello studio e nella pratica della musica antica. Per il Calendimaggio e nel Laboratorio Medievale ha cominciato a muovere i primi passi, anche l’Ensemble Micrologus, gruppo musicale ormai assai noto a livello internazionale. La loro esperienza si è riversata nel Calendimaggio educando il gusto degli abitanti della città e facendo crescere il livello delle esibizioni musicali durante la festa. Un altro gruppo musicale è stato fondato in Assisi nel 1998 Orientis partibus, anche questo è nato dall’esigenza di fare buona musica dal vivo per il Calendimaggio, ma ora sta facendo la sua strada proponendo concerti in tutta Italia. Una scuola di musica antica è nata da qualche anno, organizzata dall’associazione ResonArs. Questo contribuisce alla giusta formazione/informazione di giovani che hanno il piacere di dedicarsi alla pratica della musica medievale, rinascimentale e barocca.
Ma soprattutto il Calendimaggio ha creato un ambiente fertile per la pratica della musica vocale; ad Assisi operano oggi ben cinque cori, alcuni cantori provengono anche dalle città vicine, ma insomma è davvero un fatto raro per una città relativamente piccola come Assisi. Il compianto maestro Padre Evangelista Nicolini cominciò a riunire intorno a se i primi cantori negli anni i 1959-60 fondando i Cantori di Assisi, complesso noto in Italia e all’estero, che ha reso grande servizio alla città per aver portato la voce di Assisi in tutto il mondo. Alla sensibilità e capacità artistica di Padre Nicolini va riconosciuto il merito di aver esercitato un’importante opera di educazione musicale, non solo per i cantori e per coloro che della musica hanno fatto la propria professione, ma anche per coloro che li hanno ascoltati e li ascoltano con grande affetto. Sono poi attive le Cappelle delle Basiliche, San Francesco e Santa Maria degli Angeli e quella della Cattedrale di San Rufino. Dal 2005 un gruppo di cantori ha fondato l’associazione Commedia Harmonica, insieme musicale costituito da dilettanti e alcuni professionisti, legati dall’amichevole piacere di far musica cantando, che hanno realizzato pregevoli programmi concertistici e di teatro musicale. E recentemente è nato un ensemble vocale e strumentale l’”Anonima Frottolisti” che sta conseguendo risultati artistici importanti.
L’elemento distintivo e più particolare della festa di Calendimaggio è indubbiamente la musica e soprattutto la musica vocale; il Comitato italiano Associazioni Nazionali Storiche, pochi anni or sono, fece un censimento delle feste di ispirazione storica contandone diverse centinaia nel territorio italiano, nella maggioranza delle quali ci sono gare sportive, ricostruzioni d’ambiente, teatro, ma nessuna presenta una sfida tra cori polifonici, nessuna è nata col canto, in nessuna insomma la musica, specialmente vocale, è così presente e importante, tanto da diventare l’elemento qualificante e distintivo della festa. Una maggiore valorizzazione dell’elemento musicale, canoro sarebbe auspicabile, anche in tempi diversi da quello della festa. Il Comune e le istituzioni della città e della regione potrebbero far tesoro delle particolarissime capacità che nella città si sono affermate, spesso partendo dall’esperienza del Calendimaggio, sostenendo le associazioni corali e musicali in genere, valorizzandone le potenzialità, favorendo la realizzazione di programmi che le vedano protagoniste. Ciò garantirebbe, tra l’altro la realizzazione di progetti culturali e manifestazioni di sicuro valore artistico e sociale.