02 Maggio 2020

Correre nella Madre di pietra

Diego Aristei
Correre nella Madre di pietra

“Correre un’ora al giorno e garantirmi così un intervallo di silenzio tutto mio, è indispensabile alla mia salute mentale”. Ha ragione, eccome, lo scrittore giapponese Haruki Murakami.
La corsa al tempo del famigerato Covid 19 con i decreti del presidente del consiglio che si susseguono di settimana in settimana. E con essi si aggiorna anche la modulistica per poter circolare, cambiando di volta in volta in base alle nuove disposizioni. Roba da far rizzare i capelli… per chi ce li ha. Sembra un percorso ad ostacoli ma tu vorresti fare solamente una corsetta in santa pace e da solo. E allora ligio alle disposizioni studi il percorso nelle vicinanze dell’abitazione. Vivere ad Assisi, diciamolo, ha i suoi pregi e poi, a chi dai fastidio se desideri fare un po’ di movimento? Siamo rimasti quattro gatti. Assembramenti? Neanche quando viene in visita un Papa. Ti inventi allora un ipotetico circuito: due chilometri da ripetere almeno quattro volte nella parte alta di Ascesi.
Sveglia alle 6,30 e subito si parte. Incontri gli operai di EcoCave che raccolgono i rifiuti. Senti l’odore dell’aria del mattino, il lento calore del sole che sale. Via Roma, con qualche suorina che ti sorride e arrivi in cima alla circonvallazione: una occhiata alla pianura e poi verso Piazza Nova. Nessun mezzo a motore. Senti gli uccelli che cinguettano mentre i piccioni si sentono padroni assoluti della strada. Ti vedono arrivare, neanche si alzano in volo. Si spostano come a dire: “Non hai capito? Questo ormai è il nostro territorio”. 
Vai dentro le viuzze e ti tornano in mente le voci, i suoni, i rumori. Vicolo Bovi e ricordi quando recitavi nelle scene di parte e immancabilmente dimenticavi le battute e il malcapitato Paolo Mirti doveva fare le giravolte verbali per riprendere il filo del discorso. Passi a Montecavallo e riascolti la fisarmonica, gli stornelli di Erminio, le bevute, gli scherzi, le risate. Lungo via Porta Perlici trovi Carletto che già ha aperto il suo laboratorio e passeggia con il  cane che ormai non ti abbaia più. Nella piazzetta di Magna e Dorme vedi Lilio e Maurizio che tornano con i loro cani dalla passeggiata alla Rocca e come sempre Lilio ti riprende: “Alza ‘ste gambe, mannaggia”. Anfiteatro, Comune Vecchio, San Rufino dove alle 7 come un orologio svizzero ascolti il rintocco delle campane. Il bello della corsa è che hai la possibilità di affinare i pensieri, le emozioni, le percezioni. E poi come ci ricorda sempre il Boss Bruce Springsteen siamo “nati per correre”. 
Dopo circa 50 minuti torni a casa. Proprio davanti al portone c’è un corvo. Si sposta a piccoli passi. Questo uccello è sempre stato associato a un passaggio da uno stato all’altro: dal male al bene, dalla notte al giorno. 
In tempi come questi anche un corvo ti dà una speranza.

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