28 Settembre 2022

Seguire i soldi: Monaldo Vigilanti – e poi Fulvio Della Corgna e Marco Antonio Oddi – alla cappella di San Massimino

Elvio Lunghi
Seguire i soldi: Monaldo Vigilanti – e poi Fulvio Della Corgna e Marco Antonio Oddi – alla cappella di San Massimino

La terza cappella a cornu Evangelii della chiesa di Santa Maria degli Angeli è dedicata a San Massimino. “Carneade! Chi era costui?”, se lo chiedeva don Abbondio nei Promessi sposi del Manzoni,  ce lo chiediamo anche noi per san Massimino. Deve essere il personaggio a cui appartennero le ossa deposte all’interno di una bara sopra l’altare della cappella, come ci spiega una scheda del prezioso lavoro compiuto da p. Egidio Maria Giusto nell’archivio del convento della Porziuncola: “1665, 10 maggio. Li Signori Marc’Antonio Vesc. e Giacomo Arcidiacono di Perugia, comprata la Cappella del Duca della Corgna, vi portano da Roma, dal cimitero di Ciriaco, il Corpo di S. Massimino Martire, et alli X maggio si fa solenne traslazione con molte Confraternite di Perugia, cento Cappuccini che vengono sotto la nostra Croce, con infinito popolo. Si para la navata della Chiesa”. Questo Marc’Antonio Vescovo è Marco Antonio Oddi, vescovo di Perugia dal 1659 al 1668. Il 15 maggio 1665 un suo congiunto impiegato in cattedrale, don Giacomo Oddi, versò duemila scudi ai Della Corgna, illustre famiglia perugina, per l’acquisto di una cappella nella navata di Santa Maria degli Angeli, e vi fece traslare il corpo di san Massimino proveniente dal fiorente mercato romano di sacre reliquie. Con l’attuazione della riforma della Chiesa cattolica a conclusione del Concilio di Trento (1563), si assisté a Roma a un fiorire di scavi archeologici che portarono alla luce innumerevoli tombe dei primi martiri cristiani: le cosiddette catacombe.  Altre notizie su questo san Massimino le abbiamo da un Memoriale del convento della Porziuncola. All’anno 1730 si ricorda come “Sotto li 5 Ottobre, con l’intelligenza di Monsig. Vescovo fu aperta la Cassa, ove si conserva il Corpo di S. Massimino Martire, ch’era tutta piena, e coperta di polvere, che più non si vedeva, né conosceva cosa vi fosse. Il Corpo di questo Santo Martire fu ritrovato nel Cemeterio di Ciriaca d’ordine e di Papa Alessandro Settimo, e donato al Sig. Conte Ercole Oddi di Perugia li 9 Ottobre 1655. Fu riconosciuta la Cassa da Roma trasportata in Perugia con il sud. Corpo nel Mese di Gennaro del 1656, e levato da quella, fu collocato in un’altra Cassa ben lavorata, et ornata, ed è la medesima, in cui ora riposa. Questa poi li 26 aprile del 1665, dieci anni dopo, che da Roma fu trasportata in Perugia, fu condotta qui all’Angioli, e riconosciuta unitamente col Corpo del Santo Martire dal Revd. Monsig. Monaldo Egidii, Vicario Gen.le dell’ E.mo Rondanini, Vescovo d’Assisi, e con tutta pompa, e sollennità fu collocata nell’Altare della Capella della Deposizione della Croce, Capella degli Sig. Oddi di Perugia, che dal medemo Santo fu poi sempre detta la Capella di S. Massimino”. I Della Corgna avevano acquistato la cappella dai frati dell Porziuncola, dopo che questi l’avevano riavuta indietro dai precedenti proprietari, i signori Vigilanti di Assisi, come risulta dallo stesso Memoriale per l’anno 1748: “Sotto li 12. Gennaio Monsig. Vescovo ricercò, se nella nostra Chiesa vi fosse più la Capella degli Signori Vigilanti d’Assisi, e perché sia stata detta Cappella della Scaviglazione, come si vede in un Testamento di  Donazione fatta al Sacro Convento della sudetta Cappella degli Signori Vigilanti li 15. Maggio 1637. Nel 1600 li Sig. Vigilanti d’Assisi comprorono la Cappella in questa nostra Chiesa, ed è quell’istessa, che ora si dice di S. Massimino; l’adornorono con bellissime figure, e stucchi. Il Quadro principale della Deposizione dalla Croce è di Baldassare Croci, celebre Pittore di quei tempi, ed il Lavoro della Cappella in Stucchi è di Ventura Salimbeni. Fecero questa cappella li Signori Vigilanti con l’Entrata della Abbadia di Bettona appartenente ad un Cardinale, del quale essi n’avevano l’amministrazione, e perché vi posero l’Arme loro, il Cardinale si degnò, e li fece subbattare tutti i loro Beni; onde furono forzati a ridonare la Capella alla S. Convento. E perché il Quadro principale era della Deposizione dalla Croce, la chiamorono Cappella della Scavigliazione, alludendo ancora alli tanti guai, che patirono per causa della medema. Questa cappella passò poi nella giurisdizione delli Signori Duchi della Corgna e poi nella giurisdizione delli Signori Conti Oddi di Perugia”. Insomma, nel 1591 Monaldo Vigilanti, mercante in Assisi, aveva acquistato il patronato della cappella e nel 1602 l’aveva fatto decorare da fior fiore di pittori – il bolognese Baldassarre Croci, il senese Ventura Salimbeni – facendo la cresta sulle rendite dell’abbazia di San Crispolto nel contado di Bettona, per essere poi costretto a restituire la cappella ai frati per l’irritazione del cardinale che aveva in commenda l’abbazia. Nel 1638 la cappella era stata ceduta a Fulvio Della Corgna, che ne fece decorare le pareti a un altrimenti ignoto Piergirolamo Crispolti, e nel 1665 al vescovo Marco Antonio Oddi, che vi portò le ossa di san Massimino.

Elvio Lunghi

Parlo di storia dell’arte agli studenti stranieri di Perugia.

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