18 Aprile 2021

Rosati Renzo

Damiano Frascarelli
Rosati Renzo

Dal 1989 sorge fuori dal castello assisiate di Armenzano un monumento al carabiniere Renzo Rosati, morto in servizio e “medaglia d’oro al valor civile alla memoria”. Sempre a lui, nel 2012, i vertici dell’Arma hanno intitolato la nuova caserma del Comando Compagnia di Assisi.
Renzo Rosati nacque ad Armenzano il 6 aprile 1962, da Aldo e Ada Pompei. Frequentò al paese la scuola elementare, al tempo ancora attiva, e la media al Convitto Nazionale. Si diplomò geometra e arruolò nell’Arma, studiando alle scuole Marescialli di Velletri e Firenze; divenne vicebrigadiere. Se ne ricorda il carattere aperto e la disponibilità, anche verso la Pro Loco armenzanese, che proprio negli ultimi anni di vita di Renzo avviava la valorizzazione del paese (il Presepe vivente è dell’85).
Il fatto di sangue avvenne a Castel Madama, comune dell’hinterland romano e nella cui stazione il sottufficiale serviva. Il 17 aprile ’88, con un carabiniere intimò l’alt a due balordi su una vespa rubata e da tempo sorvegliati. Essi disobbedirono, ma si fermarono dietro una curva dopo alcune centinaia di metri, buttati a terra a simulare un incidente. I militari sopraggiunsero, Rosati uscì dall’auto e si accorse che un malvivente aveva un revolver; si slanciò per fermarlo, ma quello gli sparò alla fronte freddandolo. Il secondo militare fu ferito e ferì a sua volta uno degli aggressori, i quali, fuggendo, presero una mitraglietta. Intervennero altri carabinieri per dare la caccia ai due che, infine circondati, si arresero. La salma di Rosati fu composta a Tivoli e condotta alla cappella di famiglia ad Armenzano.
Nel febbraio dell’89 venne l’encomio del Comandante Generale dell’Arma Jucci, sulla cui base il Presidente della Repubblica riconobbe in maggio la medaglia d’oro per lo «Splendido esempio di grande ardimento e di altissimo senso del dovere». Gli onori a Rosati si spiegano forse con la sua opera nel territorio di assegnazione, opera che dovette essere, pur nella brevità, esemplare. Anche Castel Madama, infatti, ha eretto al nostro un monumento, la cui epigrafe parla chiaramente di una morte per «azione proditoria». Non solo: il manufatto è stato più volte violato e ciò testimonia l’incisività della presenza di Rosati, temuto e odiato per la sua dirittura dai locali ambienti delinquenziali.
Ad Assisi è stato ricordato in modi diversi attraverso il tempo. A un anno dalla morte, la Pro Loco di Armenzano inaugurò il monumento e premiò la prima edizione del concorso “Renzo Rosati” per lavori grafico-pittorici e scritti di alunni elementari e medi sui temi della non-violenza; diffuso dal Provveditorato agli Studi e presenziato da alti ufficiali dell’Arma, esso proseguì per un quarto di secolo. Per qualche anno fu poi l’Associazione Nazionale Carabinieri a ricordare Rosati in modo semplice, con una messa. Infine, ha assunto il compito di una cerimonia ufficiale la Compagnia Carabinieri di Assisi, con messa a S. Francesco e deposizione di una corona al cimitero di Armenzano.

Damiano Frascarelli

Docente di Storia, Geografia, Lettere al Liceo "G. Marconi" di Foligno, è coinvolto in alcune realtà associative: Gilda degli Insegnanti, Accademia Properziana del Subasio, Club Alpino Italiano, Amici della Montagna di Assisi, Nobilissima Parte de Sopra.

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