Amico co’ tutti e de nessuno.
Quando in prossimità delle elezioni amministrative Assisi brulica di candidati, la questua dei voti non risparmia i parenti alla lontana, l’invidioso vicinato, gli amici come fratelli, i conoscenti che non sempre salutano. Si bussa a tutte le porte. Alcuni elettori, parlando senza esitazione di tono e d’accento, se interpellati assecondano le richieste di tutti gli aspiranti consiglieri comunali e garantiscono il loro voto: “sul mio contece; chi mejo de te che t’ho visto nasce’? Te conosco da fijo e l’ho pensata sempre uguale al poro babbo tuo, pace all’anima sua”. Dati alla mano, di queste solenni e indubitabili promesse solo la metà della metà vengono mantenute. Per principio occorre diffidare sempre di chi si affatica nel rimarcare la propria onestà premettendo troppe volte: “sinceramente…, in verità…, fidati…” e, come se non bastasse, giura su Dio. Per ereditata saggezza, il vero fijo de parlachiaro non te da e non te leva, ce n’ha poche spiccie e meno da spiccianne, non magna a casa d’altri, j’amici ce l’ha ‘nto la saccoccia, bongiorno e bonasera è amico co’ tutti e de nessuno.