15 Febbraio 2022

Lo zoppo per balla’

Mauro Balani
Lo zoppo per balla’

La campana per salta’

Senza maschere non è carnevale. Il travestimento libera i freni inibitori del tempo ordinario e il ballo consente di socializzare la propria intima euforia. Ma l’anonimato non sempre è assicurato. Anche vestito da Zorro o Pulcinella, lo zoppo sarà pur sempre riconosciuto. Ecco allora che il claudicante non potrà permettersi nemmeno un valzer senza stare al tempo della musica. E uno soltanto è il segreto per muovere i passi quando occorre: tanto ma tanto allenamento. Questo il motivo per cui gli zoppi eccellono nel ballo: la loro andatura ogni giorno è precaria, e per non darla a vedere curano un incedere dal bel portamento. A seconda di quanto dissestata sia la strada, la camminata può esser tango o mazurka, con giri per non cadere e cambi per ben apparire. Quando si mette il trescone sono i più preparati e da ogni dama ambiti. Tanto sacrifici sono finalmente ripagati e se è vero che ogni sciancato si applica con zelo nell’esser ballerino, a zoppicare si prepara inconsapevolmente ogni bambino. La campana, segnata con gessetti o carboncini lungo i vicoli di Assisi, è fedele erede del claudus o gioco dello zoppo, un eterno passatempo per i mulettacci che si cimentano nel fare un salto avanti anche con un piede solo, come spesso si deve nella vita.       

Mauro Balani

Nato in casa nel giorno bisestile, figlio di operai e nipote di contadini, laureato in scienze economiche e bancarie, dirigente d’azienda, sa preparare la torta di Pasqua e ha vinto anche un premio, crede di aver visto il regolo ma non è sicuro.

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