Tra i massimi storici del Francescanesimo e conoscitori e divulgatori delle bellezze locali in Italia e all’estero non possiamo non annoverare padre Nicola Cavanna (Assisi, 10 aprile 1876 – 7 luglio 1942).
Frate Minore di S. Maria degli Angeli, fu ordinato sacerdote il 19 dicembre 1898. La sua attività di ricerca si rivolse principalmente allo studio del movimento francescano che proprio ai primi del Novecento era diventato di nuovo oggetto di grande interesse da parte di studiosi stranieri quali Giovanni Joergensen e Paul Sabatier (fondatore della Società Internazionale di Studi Francescani nel 1902, tutt’ora attiva) che diedero un forte impulso alla riscoperta del più illustre tra i santi assisani.
In questo ambito il suo contributo più importante fu la pubblicazione, nel 1929 per le Edizioni Porziuncola, del testo volgare umbro La Franceschina, scritto nel sec. XV da P. Giacomo Oddi di Perugia.
P. Cavanna la corredò di note e fotografie e vi aggiunse un indice analitico e l’Appendice del “Codice di Monteluce”.
Nel 1932 pubblicò un opuscolo di risposta a Mons. Faloci Pulignani di Foligno che metteva in dubbio la quotidianità dell’Indulgenza della Porziuncola e in difesa dei Fioretti Francescani.
Ma quello che si può definire il suo più singolare e prezioso apporto fu la pubblicazione di opere a carattere divulgativo sulle bellezze di Assisi e dell’Umbria anche se relegate, ristrette per modo di dire, all’ambito francescano.
L’Umbria francescana illustrata nel 1910 e, soprattutto, Assisi e dintorni del 1921 con splendide illustrazioni e xilografie. Quest’ultimo libro ebbe uno straordinario successo tanto che fu continuamente ristampato e ne fu realizzata un’edizione in lingua francese, Assise et ses environs.
La morte sopraggiunta nel Convento della Porziuncola gli impedì di portare a termine l’ultima fatica dei suoi instancabili studi, Le dimore francescane dell’Umbria.
Fu “Lettore Generale di Storia Francescana” e Socio della Regia Deputazione della Storia Patria dell’Umbria.