va alla messa quanno ‘n c’è
Per poter ritenere fuori luogo un comportamento occorre aver definito il perimetro spaziale e l’intervallo temporale che lo rendano appropriato all’interno e inopportuno all’esterno. Mediamente non costituisce ardua impresa capire se è il caso o meno che un sindaco indossi la fascia tricolore; è intuitivo anche razionalizzare che l’ostensione del Palio di Calendimaggio non può avvenire extra moenia o in privata domo. In altri casi il come, il quando e il dove possono essere sostanziati da ciascuno secondo la propria inclinazione. Difficilmente sarà assolutizzabile il concetto di sconveniente e solo Madre Chiesa dispone certezze per i suoi fedeli. Le signore possono accedere alle ampie cattedrali o alle cappelle laterali solo con abbigliamento castigato: nessuna scollatura, gonna al ginocchio, spalle coperte. Nulla essendo disposto sui toupet, divennero ben presto la sola civetteria da poter sfoggiare ai banchi di fronte l’altare, quasi una risposta all’eleganza dei paramenti liturgici. Certo, se la signora del toppè va alla messa quando n’ c’è, o prende un’altra via o viene spettinata in sagrestia.