vale anche per la panza
Non c’è bisogno di essere bizzoche per mandare a mente che la novena alla Madonna inizia il 29 novembre e termina il giorno di vigilia dell’Immacolata Concezione. Questa devota pratica dovrebbe essere di preparazione, ma spesso assume le intenzioni della supplica e dell’indulgenza, confidando in Maria che scioglie i nodi. Se così non fosse, molte pie donne avrebbero più volentieri dormito invece di sfidare in preghiera la brina del primissimo mattino. Si sottopongono al sacrificio certe di propiziarsi i favori della Vergine nel fronteggiare angosce e preoccupazioni. L’approccio è molto scrupoloso, tanto da ritenere che saltare anche un sol giorno vanificherebbe l’esito dell’intera novena fino a vedersi negate le grazie. Più controversa è la discussione se chi vi ha partecipato occasionalmente possa prender parte alla colazione del 7 dicembre. Per prassi paraliturgica, giunte all’ultima aurora in chiesa, le fedelissime si cimentano in dolcetti e biscotti da condividere con quante sono riuscite nell’osservante impresa. Sappia chi mangerà senza aver fatto nove su nove che non tutti i salmi finiscono in gloria; per gola di una crostatina sarà portata di bocca in bocca, e trista a chi tocca.