Il Palazzo Ducale di Gubbio, costruito per Federico da Montefeltro dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini tra il 1470 e il 1480, si è dotato nel 2019 di una tecnologia adeguata a narrare le vicende storiche della residenza rinascimentale e al contempo le opere conservate al suo interno. Attraverso una serie di dispositivi touch in ciascuna sala sono illustrate in tre lingue dipinti, sculture, suppellettili e persino quanto oggi è esposto in collezioni italiane e straniere ma con sicura provenienza eugubina.
Particolare attenzione è riservata alla comunicazione dello Studiolo, il celeberrimo apparato, eseguito tra il 1478 e il 1482, incentrato sull’elogio del duca “musicista”.
Era originariamente costituito da pannelli intarsiati e da dipinti, questi ultimi documentati da vaghe testimonianze. Le tarsie furono acquisite nel 1939 dal Metropolitan Museum di New York; dei dipinti, attribuiti a Giusto di Gand, si conservano solo la Retorica e la Musica (Londra, National Gallery), mentre l’Astronomia e la Dialettica andarono perdute a Berlino.
Allo stato attuale gli elementi costitutivi dello Studiolo sono frammentati in diverse sedi, mentre in Palazzo Ducale è installata dal 2009 una replica delle pareti intarsiate.
Un articolato progetto di ricostruzione virtuale dello Studiolo risponde all’esigenza di riunire idealmente gli arredi al luogo al quale erano destinati e di valorizzare questo ambiente di pregio tramite oculate strategie di digital storytelling.
La video narrazione introduce alla complessa vicenda storica dello Studiolo, mentre il virtual tour permette di esplorare in dettaglio le immagini delle tarsie originali, acquisite grazie a una campagna fotografica espressamente realizzata al Metropolitan Museum di New York.
La presenza di numerosi hotspot consente inoltre di interrogare le tarsie, e di accedere a contenuti audiovisivi di approfondimento sul complesso programma iconografico, reperendo informazioni di carattere storico, filologico, artistico, prospettico, araldico, iconografico e musicale.
Una particolare attenzione è stata dedicata alla ricostruzione del “panorama sonoro” della corte dei Montefeltro, evocato dalle numerose immagini musicali dello Studiolo: un sistema sonoro direzionale (sound dome) permette di ascoltare in maniera immersiva le registrazioni originali espressamente realizzate nel Salone di Palazzo Ducale dall’Ensemble Micrologus. In quest’occasione è stata suonata per la prima volta da Crawford Young una cetera, costruita da Luca Piccioni sul modello dell’unico esemplare noto, intarsiato proprio nello Studiolo di Gubbio.