11 Marzo 2021

Scuola per menestrelli

Peppe Frana
Scuola per menestrelli

Ogni rappresentazione moderna della vita medievale che si rispetti, sia essa cinematografica, letteraria o rievocativa, non può esimersi dall’includere la figura emblematica del menestrello, del giullare in veste di musico errante o, più raramente, stanziale a corte. “Menestrello” deriva dal latino “ministerium”, servizio, a sottolineare la natura gregaria della mansione di questi intrattenitori professionisti il cui sostentamento era garantito dall’impiego presso un mecenate o una collettività.  Tuttavia gli ultimi secoli del medioevo testimoniano una rapida evoluzione nello status sociale di questi uomini che comincia con l’organizzazione in gilde in tutti i maggiori centri urbani d’Europa e culmina, alla fine del milletrecento, con l’emergere di veri e propri raduni internazionali di menestrelli che presero il nome di Scuole.

Per quanto ne sappiamo, le Scuole erano incontri annuali tenuti principalmente in Germania e nelle Fiandre solitamente ma non esclusivamente durante la settimana santa, ovvero nel momento dell’anno in cui ai musici di corte non era ufficialmente permesso di esercitare la professione. Le cronache ci consegnano un’immagine delle Scuole che ricorda molto da vicino i moderni corsi intensivi di musica medievale: per un menestrello parteciparvi significava studiare con i più accreditati maestri del tempo, poter acquistare strumenti musicali di grande qualità dai liutai radunati in fiera, e incontrare propri omologhi con cui scambiare informazioni, repertorio e trucchi del mestiere, in un’epoca in cui la circolazione del sapere era determinata esclusivamente dalla circolazione degli uomini. In questo senso la partecipazione alle Scuole comportava un ingente investimento economico e fu spesso promossa, quando non imposta, proprio da potenti mecenati: nel febbraio del 1383, ad esempio, sette menestrelli della corte di Giovanni D’Aragona ricevettero 240 monete d’oro a testa dal tesoriere del Re “per un cavallo e strumenti musicali, poiché li invia alle Scuole” e nel 1384, Filippo II duca di Borgogna paga i suoi menestrelli “per andare in Germania alle Scuole durante la quaresima”. Il viaggio dei menestrelli d’Aragona e di Francia, come è facile immaginare, durò mesi interi e non ebbe per tutti un lieto fine: alcuni, rientrati in patria, scoprirono amaramente che il capriccioso committente si era ormai abituato alla loro assenza e non intendeva accoglierli nuovamente sotto la sua protezione, altri, stremati dalla lunghissima trasferta priva dei confort riservati all’aristocrazia, morirono prima di far ritorno.

Peppe Frana

Specialista in strumenti a plettro medievali ed extraeuropei, si è formato presso il Labyrinth Musical Workshop di Houdetsi (Creta) e la Schola Cantorum Basilensis. Collabora tra gli altri con Ensemble Micrologus, Ross Daly, Vinicio Capossela, Daniele Sepe.

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