23 Novembre 2021

La feccia

Mauro Balani
La feccia

Nel vino novo e a piazza Nova

Dopo la svinatura e la torchiatura, quando i freddi autunnali non sono più episodici ma persistenti, è tempo di travasare il vino nuovo in una giornata asciutta e senza vento. Meglio dopo la notte di luna piena: noto che la crescente favorisce l’aceto e la calante, se va bene, un vinello da ammollarci il pane con lo zucchero. La buccia dell’uva sedimenta a pezzetti nel mosto e conferisce alla fermentazione un odore così nauseabondo da costringere alla ossigenazione del vino per strapparlo alla sua parte peggiore ch’è la feccia. Per libera estensione in Assisi è feccia anche la componente sociale meno incline ai prevalenti riferimenti culturali. Il popolo di Piazza Nova nel tempo è stato ritenuto la feccia di Assisi e nessuno nel quartiere ha mai disdegnato questo tratto distintivo. Il saluto rivolto ai neonati maschietti è sempre stato: “Ecco la feccia de Piazza Nova”, che suonava come un augurio e non sembrava una condanna. Le leggi della fisica vorrebbero ogni feccia depositarsi in basso e può sembrare strano che in città sia precipitata nella parte alta. Ma se è vero che i soldi mandano l’acqua per l’insù avranno allontanato in alto anche la feccia, dove le facili ricchezze non sono state mai di casa.

Mauro Balani

Nato in casa nel giorno bisestile, figlio di operai e nipote di contadini, laureato in scienze economiche e bancarie, dirigente d’azienda, sa preparare la torta di Pasqua e ha vinto anche un premio, crede di aver visto il regolo ma non è sicuro.

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