04 Gennaio 2022

Il sale sulla coda

Mauro Balani
Il sale sulla coda

Non passa mai di moda

Tra il 1212 e il 1213, in Pian d’Arca di Cannara, Francesco più che predicare agli uccelli prende con loro un serio impegno: li benedice nel privilegio di nutrirsi senza seminare e di vestirsi senza filare. Incassato il favore di vivere senza lavorare, i pennuti da allora vivono nel terrore del contrordine e non si lasciano avvicinare da nessuno, temendo un giorno di sentirsi dire ch’è giunto il tempo di sudare come l’asino e abbaiare quanto un cane. Solo i bambini mai si rassegnarono all’idea di non poter carezzare un fringuello come fosse il gatto. Beffarda fu la saggezza popolare che volle concedergli almeno una possibilità di riuscire nell’impresa: mettere il sale sulla coda degli uccelli. Fallito ogni generoso tentativo, scrissero alla befana per chiedere aiuto. Solcando i cieli con la scopa avrebbe potuto cercare i merli, abbordarli, salarne le penne timoniere e metterli nelle calze alle finestre. Purtroppo, con gran delusione, fu proprio l’anno del carbone.

L’intuizione era stata felice ma la befana non si avventurò mai di tetto in tetto. Fatta in piscina una prova col sale, andò per palestre e discoteche beccando uccelli che tutti a sé volle trattenere, anche se non avevano né ali né piume.

Mauro Balani

Nato in casa nel giorno bisestile, figlio di operai e nipote di contadini, laureato in scienze economiche e bancarie, dirigente d’azienda, sa preparare la torta di Pasqua e ha vinto anche un premio, crede di aver visto il regolo ma non è sicuro.

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