14 Dicembre 2021

Da chi je rode se gratti

Mauro Balani
Da chi je rode se gratti

Chi vole ‘l pane se l‘ fetti

Il pianeta terra non sembra più in grado di arginare le conseguenze del riscaldamento globale e anche gli appelli alla cooperazione si appalesano come tardivi, stanti il rapido scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento degli oceani. I potenti delle nazioni avvertono come imminente la tragedia e dissertano su mille improbabili soluzioni, senza mai ricordare la causa matrigna di tale sventura: nessuno più indossa la maglia di lana. Sarebbe fuorviante relegarla tra i comuni indumenti: era una vera e propria corazza, un baluardo a difesa della salute capace di proteggere dai temibili sbalzi della temperatura, sempre causa di raffreddori, congestioni e dolori articolari. Certo, la lana procurava un fastidioso prurito sulla pelle; il popolo indolente, pur di non alzare un dito, per proteggersi dal freddo ha preferito rinunciare alla benefica maglia e incrementare le inesorabili emissioni di gas serra. Il futuro del mondo passa invece da un rinnovato senso di responsabilità. Riprendendo a vestirci come ci è stato insegnato dalle nonne, ognuno di noi potrà essere artefice del proprio destino, a patto che: “Chi vole ‘l pane se l‘ fetti; da chi je rode se gratti”. 

Mauro Balani

Nato in casa nel giorno bisestile, figlio di operai e nipote di contadini, laureato in scienze economiche e bancarie, dirigente d’azienda, sa preparare la torta di Pasqua e ha vinto anche un premio, crede di aver visto il regolo ma non è sicuro.

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