Meglio due briscolette
Il gioco è entrato a far parte a pieno titolo dei rituali festivi di fine anno insieme ai presepi, alle luminarie e ai veglioni. Oltre alla tombola sono le carte il miglior espediente per garantirsi una serata in compagnia. Una lunga tradizione si è consolidata nei secoli, pur rimanendo circoscritta alle settimane di Natale e Capodanno. Evidente è la coincidenza di questo periodo dell’anno con il tempo dei Saturnalia, quando gli antichi romani permettevano il gioco d’azzardo tra le altre eccezionali concessioni. In quella occasione si riteneva che non fosse il caso a distribuire o negare la fortuna, essendo quello il momento in cui toccava a Saturno assegnare la sorte di ogni uomo per il nuovo anno. Tutto sembrava già scritto eppure si continuava magicamente a giocare, senza evitare di perdere. Il popolare gioco della Bestia si pone in linea perfetta con la storia dell’uomo. Come nel romanzo “Cronaca di una morte annunciata” di Gabriel García Márquez soltanto la vittima vive all’oscuro del proprio crudele destino; e così chi ha in mano il tre secco bussa al gioco e non passa di mano, ignorando una tragica fine a tutti già nota. Santiago Nasar morirà, quanto è vero che col tre secco si va in bestia. Meglio allora due briscolette o riprendere tutte le carte. Sempre che Saturno non sia contro.