Meglio delle medicine
In autunno, tra l’ocra e il vermiglio delle foglie, prende luce anche la campagna antinfluenzale. C’è ancora chi confida nei vaccini per prevenire i malanni invernali, trascurando la fortuna di vivere la stagione delle gensole. Questi gustosi frutti, ricchi di vitamina C, sono un impareggiabile rimedio per contenere le bronchiti. Eppure c’è molta diffidenza tra le popolazioni dove cresce la pianta del Giuggiolo. Tale circospezione è particolarmente forte in Assisi per il frequente ricorso a fuorvianti espressioni lessicali. Se il motociclista ha dato una bella gensola, trattasi di grave incidente stradale; gli scolaretti che studiano poco hanno bisogno di quattro gensole come si deve; le prime scosse del terremoto furono tutte gensole sonore. Difficile capire perché un frutto così piccolo sia stato eletto a metafora della più fragorosa irruenza, e legittimo è il timore possa rendere ancor più deflagrante il raffreddore. In verità l’esplosività delle gensole è riconducibile al loro alto contenuto di antrachinoni che conferiscono delle straordinarie proprietà lassative. Chiarito ciò, una qualche cautela deve essere presa solo prima di andare pubblicamente in brodo di giuggiole, che gensole sono per Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli.