La vita del petrignanese Adamo Rossi è un intreccio di storie, esperienze, cadute e grandi successi. Forse un personaggio la cui storia non è ricordata in maniera adeguata, avendo trascorso la fase più splendente della sua attività di umanista a Perugia, ma senza dubbio rimane uno degli intellettuali più importanti nati e cresciuti nella frazione di Petrignano. Un umanista, un patriota, una figura che ancora oggi viene ricordata nel capoluogo umbro come una delle più ragguardevoli personalità che hanno diretto la storica Biblioteca Augusta. Tuttavia il suo incarico decadde improvvisamente dopo un increscioso episodio sul quale ancora aleggia l’incertezza. Ma andiamo con ordine.
Adamo Rossi nasce a Petrignano d’Assisi il 5 marzo 1821. Studia presso il seminario arcivescovile di Perugia e svolge l’attività di insegnante in diverse scuole perugine. Verosimilmente attratto dalle gesta dell’illustre concittadino Luigi Masi, prende parte alla Prima Guerra d’Indipendenza come cappellano militare dei volontari di Perugia. Ed è proprio il suo legame con Masi e con la Seconda Repubblica Romana a costargli la sospensione a divinis da parte di Papa Pio IX.
Dopo alcuni anni trascorsi nell’anonimato e lontano dal mondo culturale umbro, inizia a collaborare con la Biblioteca Augusta di Perugia. Il suo contributo all’attività della biblioteca viene riconosciuto di enorme valore tanto che, nel 1856, viene proposto come direttore della stessa. Dopo un’attenta valutazione il Gonfaloniere di Perugia accoglie l’istanza e Adamo Rossi viene nominato nel 1857 direttore della Biblioteca Augusta attraverso la cerimonia della consegna delle chiavi da parte del Conte Ansidei.
A seguito della fine dello Stato Pontificio nel 1860 può inoltre tornare dietro la cattedra come docente di Italiano e Latino mentre nel 1862 abbandona la vita clericale e si sposa.
Durante la sua attività di direttore bibliotecario elabora numerose pubblicazioni in particolare sulla storia di Perugia ricevendo anche importanti incarichi dal Comune come quello di redigere l’inventario dei codici, libri e quadri confiscati alle Congregazioni Religiose.
La sua parabola inizia la fase discendente nel 1885 quando durante un trasloco attinente alla biblioteca viene accusato di aver sottratto un codice miniato del De Officiis di Cicerone. Nonostante venga successivamente scagionato, Adamo Rossi si dimette dall’incarico ricoperto per 29 anni e si ritira a vita privata fino alla morte che lo raggiunge il 22 febbraio 1891.