17 Dicembre 2021

Transizione

Simone Pettirossi
Transizione

Nel mondo liquido-globale sono in corso da oltre vent’anni due transizioni epocali, quella digitale e quella ecologica. Alcune città hanno accolto la sfida del cambiamento dando vita a trasformazioni urbane straordinarie. I progetti che sono già stati realizzati sono tantissimi: dalla mobilità green ai sistemi intelligenti di controllo del traffico, dai totem interattivi ai sensori urbani (Internet of Things), dalla realtà aumentata ai SIT evoluti (digital twin city), dai servizi on line all’Intelligenza
Artificiale. Le possibilità ci sono, serve la volontà. Nel corso degli anni alcune cose sono state avviate anche nel nostro territorio, ma gli investimenti pubblici e privati riservati allo sviluppo smart (che integra sostenibilità, innovazione, sviluppo, inclusione) sono stati relativamente pochi, rapportati a quelli destinati ad altre azioni. Si sconta come in altre small town un’atavica ritrosia nei confronti dell’innovazione da parte di ampie fasce di popolazione e la scarsa attenzione delle élites politiche, culturali, socio-economiche.
Alcune “piccole” città hanno però iniziato a sperimentare: Sion, in Svizzera, ha introdotto in specifiche zone del centro minibus elettrici senza guidatore fin dal 2015; Taormina sta invece realizzando un’avanzata sperimentazione per diventare un vero e proprio laboratorio di “smart tourist city”.
Il PNRR e più in generale i tanti fondi europei sono una grande occasione per promuovere innovazione. Assisi potrebbe diventare un modello per una transizione ecologica e digitale “dal volto umano”. Sarebbe ora di osare, ricorrendo anche a concorsi di idee internazionali e ad appalti innovativi. Il rischio è che si rimanga nella comoda comfort zone per evitare di scontentare qualche “corporazione” locale con progetti troppo sfidanti.

Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta

Transizione, ‘atto di passare’, è voce dotta dal latino transitionem, da transitum ‘transito’, participio passato di transire ‘andare oltre, passare’ (ancora dell’italiano antico e di alcuni moderni dialetti nella forma trasire), composto da trans ‘al di là’ e ire ‘andare’. L’accezione della voce, ‘passaggio graduale da uno stato a un altro’, è un francesismo. Altri derivati di transitum sono transitivo e transitorio (già del latino) e il più recente transitare, da cui si avrà transitabile. E tutti sottendono infatti l’idea di un passaggio

Suggerimento musicale a cura di Diego Aristei

La musica oggi è fatta più di forma o sostanza? Lo spiega bene il Consorzio Suonatori Indipendenti. E magari diventa importante anche una fase di transizione. Ma la musica resta sempre e comunque libertà.

Forma e SostanzaCsi

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