L’identità è un costrutto multidimensionale su più livelli –individuale, di gruppo e collettivo– tra loro interconnessi. Rappresenta il “centro del campo della coscienza” e permette di riconoscersi ed essere riconosciuti nel tempo rispetto a delle caratteristiche distintive. Ma è più che altro una percezione che muta a seconda delle prospettive e di chi osserva. Capita allora che il gruppo degli Sbandieratori possa essere allo stesso tempo: una selezione di abili performers che si esibisce in colorate coreografie acrobatiche; un esercizio di orgoglio cittadino; una delegazione di ambasciatori della città e dei suoi valori nel mondo; un traghetto per il presente di tecniche e costumi passati, con funzione di memoria storica; un collante sociale tra abitanti e territorio; quelli da chiamare quando ci sono autorità in visita; la gioia dei nonni sul palco il primo Giovedì di maggio; dei tamburini poco disciplinati spesso “bacchettati”; sofisticati giocatori di Tressette costantemente battuti da C. Piermaria durante infiniti viaggi in pullman; chi biologico chi acquisito, i “fii e i fiastri” de Eccio.
Se si pensasse ad un’identità collettiva invece, quella degli Sbandieratori potrebbe essere immaginata come un grande puzzle, bianco-rosso-nero e in continuo divenire: ogni membro ne intaglia l’ennesimo tassello, più o meno articolato, fatto talvolta di nuovi movimenti, suoni o rullate, ma anche aneddoti, battute, miti e leggende. In cambio, il singolo riceve un costume-bagaglio tramandato per generazioni, e che rimane addosso anche una volta tolto – un marchio DOP particolarmente valido all’interno delle mura. Insieme, individuo e gruppo contribuiscono a radicare l’altra identità in divenire, quella di Assisi, che nel mentre, plaude i suoi figli più spericolati, naso all’insù.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Identità, ‘l’essere identico’, è voce dotta dal tardo latino identitatem,a sua volta dall’avverbio identidem, formato da idem et idem, cioè ‘lo stesso e lo stesso’ (calco del greco tautótes), che risale quindi al pronome idem, così come il latino medievale identicus, da cuisi avrà l’italiano identico ‘uguale in tutto a qualcun altro o a qualcos’altro’.
Suggerimento musicale a cura di Matteo Magna
Appartenenza e orgoglio.
Le identità collettive si formano laddove più persone con ideali e pensieri condivise si sentono unite fra loro. Nel nostro caso, l’amore per la città d’Assisi.
Il coprifuoco – I cantori di Assisi