Immaginiamo l’entusiasmo degli studenti per la gita scolastica e moltiplichiamolo per 10, 20 o anche più, il tutto in una lunga estate che inizia a maggio e finisce a ottobre. Questo è lo stato d’animo degli Sbandieratori di Assisi. Per tutto l’anno le prove, di pomeriggio, di sera, negli orari che mettono d’accordo tutti e nei luoghi più adatti ma, soprattutto, più disponibili. D’estate quasi tutti i giorni, d’inverno meno frequenti, sempre sperando che la stagione sia ricca di “uscite”, di spettacoli nei quali esibirsi in giro per la regione, per l’Italia e soprattutto all’estero. Gli ingaggi da organizzatori di festival e rassegne, sagre e competizioni, amministrazioni, aziende, società sportive… ogni volta un viaggio in gruppo, una carovana di auto se si va vicino, un’epica trasferta in pullman se si va lontano. Le uscite all’estero sono le più emozionanti ed ambite, assumono le connotazioni del viaggio e valgono anche il prezzo del biglietto aereo: e così gli Sbandieratori atterrano a San Francisco, a Ibiza, in Kuwait. E poi gli spettacoli in Francia, tanti, e ancora Capri, L’Aquila, Roseto, Sarnano, Roma, Viterbo, Leonessa… e ogni volta i racconti mitici dei “vecchi”, gli stessi dopo anni ma arricchiti di dettagli, a volte ingigantiti dall’entusiasmo del narratore. Quelli che non sono potuti partire o all’ultimo hanno dato forfait rimpiangono la loro assenza e aspettano la prossima occasione.
Momenti memorabili: l’ultima prova prima di andare in scena, la cena dopo l’esibizione (l’esperienza suggerisce di non mangiare e bere prima), le foto con le ammiratrici… e se l’uscita dura più di un giorno, la notte trascorsa insieme nella palestra o nella scuola adibita a dormitorio porta con sé il segreto di aneddoti che rimarranno nella memoria dei protagonisti.
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Uscite, sostantivo plurale di uscita, dal participio passato di uscire, a sua volta dal latino exire che è formato da ex– ‘fuori’ e ire ‘andare’, con sostituzione in italiano della e– iniziale con u– per incrocio con uscio (per uscire infatti normalmente si passa attraverso l’uscio). La voce indica innanzitutto l’‘atto di uscire’, ma possiede diversi significati, anche figurati, come ad esempio quello di ‘battuta, frase scherzosa’.
Suggerimento musicale a cura di Matteo Magna
Avventure e divertimento.
«Quando si viaggia si sperimenta in maniera molto più concreta l’atto della rinascita. Ci si trova dinanzi a situazioni del tutto nuove, il giorno trascorre più lentamente e, nella maggior parte dei casi, non si comprende la lingua che parlano gli altri. È proprio quello che accade a un bambino appena nato dal ventre materno»
Road tripping – red hot chili peppers