L’arbitro migliore a quei tempi era il siracusano Concetto Lo Bello: preciso, severo, incorruttibile
Il Lo Bello di vicolo Oscuro era Ughetto Tantini: studente in giurisprudenza, campione di bridge, fumatore instancabile di Peer, divoratore di supplì. Stazzava sui 130 chili, uno e ottanta di altezza. Era proverbiale la sua pigrizia: senza la 125 Fiat non andava neanche in Piazza, a 50 metri di distanza.
La partita di Vicolo Oscuro si disputava una volta all’anno, d’estate. Era un tre-contro-tre che opponeva i “Locali” e gli “Oriundi”. I Locali abitavano nel vicolo o comunque ne erano abituali frequentatori, i tre Oriundi di tanto in tanto ci capitavano a giocare.
La squadra dei Locali schierava in porta Stefano Abeltino, a tutto vicolo Pierino Aisa e Carlo Cianetti. Allenatore Lanfranco Pierluigi. Gli Oriundi erano i fratelli Marco e Luca Falsinotti al quale si aggiungeva il cugino Olgar, tedesco di qualche parola italiana, veniva a trovare i parenti in estate. Allenatore Titino Gabbarelli.
Fra gli spettatori Nazzareno e Geo Gambacorta, Jole, Luigino il calzolaio, Giulio e Orlando Bigini.
La partita era organizzata da Arcangelo Papi, cui spettavano declamazioni e presentazione della gara. Le foto di rito erano scattate dalla sorella di Arcangelo, Floriana, ma nella macchinetta non c’era mai il rullino, quindi non esiste immagine di queste gare.
Ughetto non si degnava di scendere nel vicolo, arbitrava dalla finestra, seduto e quindi ignorando parte del vicolo. Ogni tanto fischiava, fra una Peer e l’altra. Quando la partita stava per finire, soprattutto se era in parità, l’Arbitro assegnava rigore, sempre contro i Locali e quindi contro Stefano Abeltino, che era il nipote.
Giudizio inappellabile, inutili le proteste. Nel suo intimo era un tifoso sfegatato degli Oriundi…
Brevi note etimologiche a cura di Carla Gambacorta
Arbitro è voce dotta dal latino arbitrum (che, se fosse stata di tradizione popolare, avrebbe dato per dissimilazione albitro, forma comunque documentata in svariati testi), ed essenzialmente denomina ‘chi in una disputa ha il compito di decidere o valutare oppure di far rispettare un regolamento’, ed è quindi l’osservatore, il testimone oculare, il giudice, in linea teorica (come dovrebbe e come ci si augura) super partes.
Suggerimento musicale a cura di Eugenio Pacelli
I Pistols erano irresistibili e non gliene fregava niente di niente, soprattutto delle regole scritte
Ascolto: Anarchy In The U.K – The Sex Pistols – Johnny Rotten – voce · Steve Jones – chitarra, seconda voce · Glen Matlock – basso, seconda voce · Paul Cook – batteria