Esatta, estatica, innocente, Patrizia Cavalli (1947-2022) canta spesso l’amore, ovvero l’amore per l’esistenza: che siano broccoli ben puliti o gatti. La caratteristica della sua poesia è quella di una disponibilità a farsi riempire dalla vita. Colei che scrive si presenta sempre come una che non ha specializzazioni o professioni, un’eterna dilettante dell’esistenza. La commedia che si recita nel mondo ha in lei una attrice –spettatrice noncurante, cha ha al suo centro l’amore, l’amore per la vita stessa, variabile, cangiante, e pure capace di credersi immortale.
1
Tu te ne vai
e mentre te ne vai
mi dici “Mi dispiace”.
Pensi così
di darmi un po’ di pace.
Mi prometti un pensiero
costante struggente
quando sei sola
e anche tra la gente.
Mi dici
“Amore mio mi mancherai”.
E in questi giorni
tu cosa farai?”
Io ti rispondo:
“Ti avrò sempre presente,
avrò il pensiero
pieno del tuo niente”
2
Un gatto che dorme
il pomeriggio
nel larghissimo
letto padronale
in un punto qualunque,
però, comodo,
che si sveglia
in un’ora qualunque
perché qualcuno passa
e lo carezza,
non si sveglia del tutto
né si chiede
chi è che lo carezza,
ma si sporge
dal sonno solo un po’
per stirarsi
in arrendevole lunghezza
perché duri di più
quella carezza.
Forse così
potrebbe essere l’amore.