14 Luglio 2024

Rallegriamoci del nostro niente. Patrizia Cavalli.

Claudio Volpi
Rallegriamoci del nostro niente. Patrizia Cavalli.

Esatta, estatica, innocente, Patrizia Cavalli (1947-2022) canta spesso l’amore, ovvero l’amore per l’esistenza: che siano broccoli ben puliti o gatti. La caratteristica della sua poesia è quella di una disponibilità a farsi riempire dalla vita. Colei che scrive si presenta sempre come una che non ha specializzazioni o professioni, un’eterna dilettante dell’esistenza. La commedia che si recita nel mondo ha in lei una attrice –spettatrice noncurante, cha ha al suo centro l’amore, l’amore per la vita stessa, variabile, cangiante, e pure capace di credersi immortale.

1
Tu te ne vai
e mentre te ne vai
mi dici “Mi dispiace”.
Pensi così
di darmi un po’ di pace.
Mi prometti un pensiero
costante struggente
quando sei sola
e anche tra la gente.
Mi dici
“Amore mio mi mancherai”.
E in questi giorni
tu cosa farai?”
Io ti rispondo:
“Ti avrò sempre presente,
avrò il pensiero
pieno del tuo niente”

2
Un gatto che dorme
il pomeriggio
nel larghissimo
letto padronale
in un punto qualunque,
però, comodo,
che si sveglia
in un’ora qualunque
perché qualcuno passa
e lo carezza,
non si sveglia del tutto
né si chiede
chi è che lo carezza,
ma si sporge
dal sonno solo un po’
per stirarsi
in arrendevole lunghezza
perché duri di più
quella carezza.
Forse così
potrebbe essere l’amore.

Claudio Volpi

Nato ad Assisi, dove vive e lavora. Laureato in Lettere Moderne, si occupa di Arte e Antiquariato, ha una Galleria D’Arte nel centro storico della città. Dagli anni ottanta ha pubblicato diverse raccolte di poesie, l’ultima quest’anno con il volume “Voci Versate”, Casa Editrice Pagine Roma.

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