La manutenzione della strada panoramica è attualmente di competenza della AFOR (Agenzia Forestazione Regionale).
Il tratto che dall’Eremo delle Carceri conduce agli Stazzi nella bella stagione è molto frequentato, in quanto la spianata prativa (1060 m) e il comodo parcheggio ne fanno da sempre la spiaggia degli assisani (e non solo).
Attualmente questo tratto presenta buche profonde e pericolose, soprattutto per chi la percorre sulle due ruote (bici e moto pari sono), probabilmente a breve verrà sistemata.
Nel versante spellano la strada che da Collepino sale verso monte è asfaltata (bitume leggero) fino alla Madonna della Spella, località in qualche modo speculare agli Stazzi, in quanto può essere considerata la spiaggia degli spellani (e non solo).
Proviamo a dare qualche suggerimento.
Nel tratto dall’Eremo agli Stazzi, la strada andrebbe riportata a fondo naturale, in parte lo è già, visto che l’asfaltatura realizzata tanti anni fa, non avendo avuto manutenzione adeguata, attualmente per lunghi tratti presenta fondo naturale (e buche). Probabilmente verrà di nuovo asfaltata, nel qual caso almeno si usi il trattamento di depolverizzazione.
Addirittura la volta precedente l’asfalto non si fermò agli Stazzi, ma proseguì fino a Prato Pistello, sarebbe interessante sapere chi decise ciò e per quali motivi.
Inoltre dagli Stazzi alla Spella non solo dovrebbe rimanere a fondo naturale, ma andrebbe chiusa ai veicoli a motore; per chiusa intendo con segnale stradale di divieto di transito, di certo non con cancello o sbarra.
In questo modo la strada panoramica rimarrebbe accessibile a tutti coloro che per necessità, lavoro, manutenzione, ne devono usufruire.
Sarebbe interessante sapere che ne pensa al riguardo il comune di Assisi, che attualmente risulta capofila della neonata associazione di comuni, che gestirà con progetti e interventi il “Consorzio Obbligatorio Parco del Monte Subasio”, parco che – occorre sempre ricordare – corrisponde solo in parte al massiccio del Monte Subasio.
Non si tratta di questione di lana caprina, quando si interviene sul Sacro Subasio bisogna farlo in punta di piedi, cercando di valorizzare l’aspetto paesaggistico, non solo con “chiacchiere e distintivo”, ma attraverso decisioni – a volte anche scomode – che vanno in quella direzione.
Chissà se chi deciderà i futuri piani di intervento sul Subasio è mai stato in Val d’Orcia, dove la provincia di Siena ha deciso da anni di mantenere decine di chilometri di strade a fondo naturale, nonostante la loro manutenzione sia più costosa.
Che forse in Val d’Orcia son tutti grulli? Non credo proprio. Per fare un esempio – solo uno – di quanto vadano d’accordo strade bianche, paesaggio, economia, vedi alla voce “l’eroica”.
Anche da noi, volendo, potremmo dire: ti consento di arrivare comodamente in auto agli Stazzi e alla Spella, dove potrai trovare comodo parcheggio, panorami, panche e tavoli, se vuoi andare più su lo fai a piedi, in bici, a cavallo, fermo restando la possibilità – certochessì – a chi non può per impedimenti vari, di salire con mezzi a motore.
Tutto questo perché i valloni erbosi e le distese prative dove pascolano placidamente gli armenti di Silvio Pelliccia, che pensi “ecco che tra poco sbuca Robert Redford e sussurra qualcosa a puledri, giumente e stalloni”, i mortai, i castellieri, le cime panoramiche, “le distese azzurre e le verdi terre”, tutto questo è più bello senza il rombo di moto e auto. E se camminando sui prati incontrate due tipi a cavallo con cappello e foulard al collo, camicia a quadri e stivali, ricordate che Robert Redford – da bravissimo attore qual’era – ai cavalli sussurrava solo nel film, mentre Claudio Fabrizi e Roberto Pepponi ai cavalli che pascolano sul Subasio sussurrano sul serio.
E i cavalli li ascoltano, per davvero!