“Il poeta, poiché non vuole esistere senza altro, senza altro che lo oltrepassi, si volge verso quel luogo da cui proviene. La poesia vuole riconquistare il sogno originario, quando l’uomo non si era destato dalla caduta; il sogno dell’innocenza anteriore alla pubertà. Poesia è reintegrazione, riconciliazione, abbraccio che serra in unità l’essere umano con il sogno da cui proviene, cancellando le distanze” (Maria Zambrano).
Nella notte bianca
Non ho chiuso la porta
non ho acceso le candele,
non lo sai ma,
per quanto fossi stanca,
non riuscivo ad andarmene
più a letto.
Guardare, come
si smarriscono i sentieri
dentro al bosco,
all’imbrunire ormai del giorno,
ebbra del suono
di una voce
che è simile alla tua.
E sapere
che tutto è già perduto,
che la vita
è un tremendo inferno.
Ero certa
che saresti ritornato.
Anna Achmatova (1889-1966)
Autunno
Un tempo anch’io
aspettavo che
cessasse
la pioggia fredda,
sotto il colonnato
della Borsa.
E immaginavo che
fosse un dono di Dio.
Non mi sbagliavo,
forse.
Un giorno anch’io
Sono stato felice.
Prigioniero
degli angeli vivevo.
Andavo a caccia
di vampiri.
Una donna bellissima
di corsa
scendeva la scalinata.
Io l’attendevo
al varco,
come Giacobbe,
nel portone.
Chissà dove
tutto questo è svanito,
se n’è andato.
Tuttavia guardo
dalla finestra
e scrivo “dove”
senza mettere
l’interrogativo.
È settembre.
Di fronte a me
c’è un parco.
Lontano un tuono
mi occlude gli orecchi.
Nel fitto del fogliame
le pere mature
pendono come testicoli.
Oggi l’udito
nella mente sonnacchiosa
lascia passare
solo l’acquazzone,
come il pitocco
che accoglie in cucina
i parenti lontani:
non più rumore,
non ancora musica.
Josif Brodskij