18 Giugno 2021

La chiesa del povero

Giuseppe Bambini
La chiesa del povero

Oltre alle maestose cattedrali, imponenti basiliche, chiese campestri, abazie benedettine, luoghi di culto umbri, insediamenti religiosi che si rifanno a religiosità orientali, l’area sulla quale insiste il Subasio si caratterizza per una serie di testimonianze di devozione popolare che nella loro semplicità esaltano ed elevano la sacralità di questo monte.
Tra questi ultimi, quello che andiamo a raggiungere con semplice passeggiata di circa 1 km, ne è probabilmente il più modesto, minimo, umile esempio; e proprio con umiltà ci si deve accostare, avendo come al solito il massimo rispetto per un luogo che comunque sacralizza uno spazio, pur nella sua semplicità.
Da piazza Matteotti (445 m) si sale in auto tra fitti oliveti, superato l’Eremo delle Carceri si continua verso monte, moderare la velocità per la presenza di numerose (e profonde) buche; in corrispondenza di una netta curva sulla sinistra, sulla destra è un evidente piazzale sterrato – vigilato da un tasso a larga chioma – dove si parcheggia: curva dei francesi (1035 m – 6.2 km da Piazza Matteotti.

Dopo aver calzato scarpe adeguate a una gita in montagna, si inizia a camminare sulla strada verso monte in leggera salita per 400 m, fino a incrociare sulla destra una traccia di pista erbosa che attraversa la vecchia recinzione metallica e prosegue quasi pianeggiante fino a una evidente cava dismessa, già ben visibile in precedenza. Qui, facendo attenzione a dove si mettono i piedi, si arriva alla base di una paretina verticale, dove è stato realizzato questo piccolo spazio sacro, una epigrafe su pietra di scaglia rosa appoggiata in verticale da il nome al luogo: CHIESA DEL POVERO.

Proprio così – chiesa del povero – nome più appropriato non c’era; non è dato sapere chi ha pazientemente sistemato le pietre dando al luogo un senso compiuto, chi ha piantato qualche crocefisso, chi ha posizionate l’epigrafe, chi ha messo le semplici immagini sacre, ma poi che importanza ha sapere tutto ciò quando si tratta di devozione popolare.

Del resto siamo sul Sacro Subasio.

Scarica il percorso dell’itinerario

Giuseppe Bambini

Viandante per antiche terre Umbre

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