Durante un soleggiato pomeriggio di fine settembre 2010 tre amici – Claudio, Marco, Leandro – si trovano a camminare per il viottolo che dagli stazzi conduce placidamente a Sasso Piano. Una volta giunti a quel magnifico balcone panoramico, notano con stupore misto a delusione che, della croce che da sempre lo caratterizza, è rimasta la sola asta verticale, pure traballante.
In pochi giorni il piano è pronto, con un furgoncino salgono di buon’ora al parcheggio Stazzi, Leandro carica in spalla una nuova croce realizzata da un bravo falegname, Claudio mette nello zaino i 25 chili di malta, Marco ha in mano la tanica di acqua per preparare l’impasto e la cassetta metallica dove troverà posto “il libro dei viandanti”. Giunti faticosamente al pianoro, il lavoro viene sbrigato in un paio d’ore e la croce, visibile con un buon binocolo da Assisi e dalla Valle Umbra sottostante, è sistemata. Da allora Claudio ha collezionato 20 libri dei viandanti, che custodisce gelosamente nella biblioteca di casa, con centinaia (forse migliaia) di riflessioni, impressioni, pensieri, aneddoti, schizzi, bozzetti e disegni, che passeggiatori, escursionisti, viandanti e sognatori hanno vergato – durante tutte le stagioni – nel corso degli anni.
Ma gli anni pesano anche sulle spalle delle croci, quella di Sasso Piano non fa eccezione. Arriviamo ai giorni nostri e c’è bisogno nuovamente di intervenire: il simbolo stesso del pianoro calcareo è spezzato e non “abbraccia” più i tetti, i campanili, le chiese e le rocche di Assisi.
Claudio non si perde d’animo e una volta ordinata la nuova croce, giovedì santo (14 aprile) carica sul cassone del furgone di Francesco la sua motocarriola, la nuova croce, la malta, le taniche con acqua, la nuova cassetta metallica e tutto ciò che serve per la messa in opera.
Il giorno seguente è il venerdì santo (15 aprile), quale giorno migliore !
Di prima mattina salgono al parcheggio stazzi Francesco alla guida del suo furgone, Claudio e Marco. Questa volta con la motocarriola è facile trasportare il tutto lungo lo stradello che conduce a Sasso Piano, dove con competenza, passione e buona volontà, la nuova e robusta croce è sistemata.
Qualche anno fa provai a fare un conteggio (a spanne) riguardo il numero di persone che passano in un anno a Sasso Piano, lo misi per iscritto in una rivista di storia locale, sono sempre più convinto di quello che dissi allora: almeno 10000 (diecimila) nei 12 mesi, ma potrebbero essere molti di più. Solo alcuni, soprattutto chi viene da lontane contrade, lasciano i propri pensieri nel libro dei viandanti ma tutti – proprio tutti – si fermano nei paraggi della croce a osservare Assisi, la Valle Umbra e il vasto panorama che si apre intorno; ma Sasso Piano senza la croce non sarebbe Sasso Piano.
Per questo vogliamo ringraziare chi si prende cura di questo magnifico bastione calcareo e della sua croce.
Qui non si tratta di interventi di consorzi “fatebenefratelli” che organizzano convegni dove dicono a loro stessi “ma quanto siamo bravi”, niente pretenziosi progetti “volemose bene” da parte di tecnici prezzolati, ma “semplicemente” un fatto concreto, da parte di persone che hanno aperto il grande libro del buon senso dove era scritto cosa era giusto fare. E la cosa giusta da fare a Sasso Piano era ripristinare la croce. E quello è stato fatto. Chapeau !
Tutti coloro che vogliono bene al Sacro Subasio – e sono (siamo) tanti – dicono grazie a Marco, Leandro, Francesco, ma soprattutto grazie Claudio, attento conservatore dei libri dei viandanti, ma soprattutto autentico “Custode di Sasso Piano”.