06 Novembre 2020

“foliage sul Subasio: che meraviglia!”

Giuseppe Bambini
“foliage sul Subasio: che meraviglia!”

Le due correnti di pensiero non trovano un ragionevole accordo: chi dice che va pronunciato all’inglese, chi invece sostiene che essendo un francesismo, francese sia la pronuncia, io sono tra questi ultimi, chi è indeciso dica “fogliame”.
Ma aldilà di queste dispute accademiche, rimane il fatto che il foliage sul Subasio è  davvero notevole, merita di essere visto, vissuto, calpestato, annusato, fotografato, condiviso, ricordato e, per tutto ciò, il periodo migliore è proprio questo: novembre e dicembre, da non rimandare oltre; con l’anno nuovo il foliage perde il suo fascino.
7.5 km di strada stretta e tortuosa separano Piazza Matteotti (445 m) dal parcheggio Stazzi (1070 m), che si raggiunge in auto in meno di 15 minuti.
L’itinerario a piedi proposto consente di vivere questo evento autunnale in assoluta facilità, si sviluppa infatti tutto su strade di servizio forestale, richiede tuttavia un minimo di allenamento alle camminate, abbigliamento comodo e adatto alla stagione, calzature adeguate a una gita in campagna,  questi i dati:
distanza: 9.3 km
dislivello complessivo salita: 340 m
dislivello complessivo discesa: 340 m
quota massima: 1110 m; quota minima: 840 m
durata stimata: almeno 4 ore più le soste
Dal parcheggio Stazzi (1070 m) si inizia a camminare lungo la strada che sale verso monte, percorsi 400 m la si lascia per imboccare a sinistra strada forestale sbarrata da cancello e segnalata da cartello che ne vieta il transito (1110 m, quota massima del percorso). In continua lieve discesa si entra lentamente nel tipico paesaggio autunnale del foliage del “macchione del Subasio”, tutti i colori dell’autunno intorno e sotto  noi. Si giunge a una cava sulla destra con  stratificazione di scaglia bianco-rosa (la pietra di Assisi); poco dopo un casotto (1060 m) di servizio alla cava, costruito ovviamente con la stessa pietra, notare sulla facciata  piccola edicola con statuetta devozionale.
Sempre in leggera discesa si va a incrociare strada di servizio (980 m) segnalata da segnavia CAI 355, che si prende verso sinistra in marcata discesa; poco dopo si notano i tetti del minuscolo borgo di Armenzano, quindi si incrocia altra strada di servizio (840 m, quota minima del percorso).

Foto di Giuseppe Bambini

Qui si piega sulla sinistra (segnavia CAI 353 fino al termine) e si inizia a salire lungo la “strada del macchione”, larga, placida, sinuosa, calpestando per lunghi tratti tappeti multicolori di foglie, tutto intorno una esplosione di colori.
La strada aggira i numerosi fossi (di Armenzano, Carpineto, Piagge, Trosceto, Sanguinone), che scendono dal versante settentrionale del Sacro Subasio, entrando nel dominio della faggeta.
Proseguendo lungo la strada del macchione si giunge a un evidente bivio (990 m), qui si piega a sinistra (segnavia CAI 553) e in marcata salita si giunge a un rimboschimento di resinose sempreverdi, che si costeggia giungendo nuovamente agli Stazzi.
Riconoscere dal foliage il tipo di pianta aumenta il piacere della camminata, portate con voi un piccolo manuale per riconoscere la tipologia delle foglie, ci sono anche app che consentono di farlo, siti web che riportano frasi per descrivere questo evento stagionale. Ci può stare. Ma quello che occorre portare è il piacere della meraviglia, il piacere della sensazione che riesce a dare il fruscio delle foglie calpestate, il piacere di rilassarsi con quella sana adrenalina che una appagante camminate nel foliage sul Subasio riesce a dare. E tutto questo a due passi da casa, ma pensa te !

Foto di Giuseppe Bambini
Foto di Giuseppe Bambini

Scarica la traccia dell’itinerario

Giuseppe Bambini

Viandante per antiche terre Umbre

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