19 Novembre 2021

Foliage da Armenzano: che spettacolo!

Giuseppe Bambini
Foliage da Armenzano: che spettacolo!
Foto di Maria Cristina Pecci

La pronuncia è decisamente più gradevole in francese piuttosto che in inglese, altrimenti lo si può anche chiamare fogliame, nessuno si offende.

Ma al di la delle questioni linguistiche, l’itinerario che andiamo a suggerire è davvero bello, rilassante, riposante, tutto nel fitto bosco con pochi panorami, ti mette in armonia col mondo che ti circonda, questo durante tutto l’anno, ma in novembre e dicembre è davvero speciale, perché il foliage è nella sua massima espressione e  concede colori ed emozioni, il tutto a due passi da casa. Ovviamente occorre indossare abbigliamento comodo e adatto alla stagione, scarponi da montagna, qualcosa da bere e da mangiare nello zainetto, ma soprattutto occorre essere predisposti alla meraviglia e allo stupore che un evento naturale come il foliage riesce a dare.  

questi i dati:
distanza: 10.4  km
dislivello complessivo salita: 350 m
dislivello complessivo discesa: 350 m
quota massima: 1110 m; quota minima: 760 m
durata stimata: almeno 4 ore più le soste

da Armenzano (760 m) si inizia a camminare su asfaltata direzione Spello (segnavia 355) per circa 200 m fino al fontanile “i trocchi”, abbandonato da decenni e asciutto, ma qualche simbolo resiste.

Appena superati i trocchi, si lascia il segnavia 355 che piega a sinistra e si imbocca sulla destra un comodo viottolo in marcata salita che fiancheggia l’impluvio del fosso di Armenzano, viottolo caratterizzato dalla presenza estesa di vaste “pellicce” di muschio. In breve si giunge all’incrocio con la “strada del macchione” (850 m), che si percorre verso destra (segnavia 353), seguendola nella sua lenta e costante salita, durante la quale si attraversano i numerosi fossi (di Armenzano, Carpineto, Piagge, Trosceto, Sanguinone) che scendono dal versante settentrionale del Sacro Subasio, entrando nel dominio della faggeta.
Questa parte di percorso è gradevole, si guadagna quota lentamente,  tappeti di foglie multicolori sotto i nostri piedi.

Foto di Maria Cristina Pecci

Si giunge a un evidente bivio (980 m) – ben segnalato – qui si lascia la “strada del macchione” e si piega sulla sinistra a imboccare il “sentiero delle svolte” (segnavia 361) che sale a zig zag e termina sulla strada delle cave (1110 m).
Qui si prende a sinistra, si trascura il segnavia 361 che sale verso monte sulla destra, si percorre la strada di servizio in leggera discesa che conduce alla cava della scaglia bianco-rosa del Subasio, la giustamente famosa e inconfondibile “Pietra di Assisi”, che ne caratterizza il centro storico e lo rende cromaticamente unico.

Verso destra in alto si notano i tagli verticali realizzati nella pietra rossa del monte, si supera un piccolo manufatto in pietra; lo stradello continua in discesa e senza possibilità di errore si giunge a un incrocio (990 m).

Qui si piega sulla sinistra lungo viottolo in marcata discesa (segnavia 355) – che va affrontata con un minimo di cautela – giungendo nuovamente sulla “strada del macchione” (850 m).

Ora a destra si giunge in breve ad altro bivio (820 m); qui un ultimo tratto sulla sinistra ci riporta di nuovo ai trocchi e  al castello di Armenzano, che merita sicuramente una visita, nella sua particolare forma di castello di poggio a doppia pianta concentrica, con in cima il cassero del feudatario, magnifico balcone panoramico.   

“ma dalle foglie possiamo risalire alla pianta?”
“certochessì, su internet c’è tutto”
chissà se ci sono anche le emozioni…

Foto di Maria Cristina Pecci

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Giuseppe Bambini

Viandante per antiche terre Umbre

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